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Qualche mese dopo

Qualche mese dopo

Come se niente fosse successo, torniamo alla solita routine. Non andiamo più nel bar dove abbiamo conosciuto Piero. Vogliamo evitare la possibilità di incontrarlo. Lui si comporta correttamente. Non cerca di contattarci, a parte un sms di auguri a Natale. Di comune accordo abbiamo deciso di non rispondere. Non posso negare che un pò mi dispiace. A volte, mentre scopo con mio marito, mi capita di immaginare di essere con lui, che mi tratta così rudemente, che mi tiene per i capelli mentre mi spinge il cazzo sempre più a fondo nella bocca...o che mi...mi prende così selvaggiamente dietro. Questi pensieri aumentano la mia eccitazione e provo squassanti orgasmi. Anche a Paolo capita di pensarci, ne sono sicura, ma rispettiamo l' accordo di non parlare più dei nostri incontri con Piero, anche se non abbiamo avuto ripercussioni negative dai nostri incontri, nè ci eravamo pentiti, e neppure ci sentivamo in nessun modo in colpa. Semplicemente, abbiamo discusso della sua richiesta non negoziabile, come ci aveva chiaramente detto, di far partecipare altri uomini, da lui definiti amici, ai nostri incontri di sesso. Anche se con un certo rincrescimento, abbiamo deciso che questa è una condizione che non ci sentiamo di accettare. Temiamo che gli avvenimenti potrebbero prenderci la mano, che possano sfuggire al nostro controllo. Passano i mesi, e nulla turba la nostra serena vita familiare. Un giorno, verso la fine di un aprile caldissimo, la vigilia di Pasqua, dal cellulare di Paolo si sente il suono che avvisa dell' arrivo di un messaggino. Lui prende il telefonino, legge e poi me lo passa.
"Ciao, ragazzi, tutto OK? Buona Pasqua".
E' lui; restituisco il cellulare a Paolo e lui lo posa sul tavolino. Non commentiamo, ma il resto della cena si consuma in un silenzio quasi imbarazzato. Raggiungiamo i nostri amici in discoteca e, fra quattro chiacchiere e un pò di movimento in pista si fanno le 3. Salutiamo la combriccola e torniamo a casa. Dopo la doccia, ci infiliamo a letto. Sono stanca, ma anche irrequieta; mi giro e rigiro, ma il sonno non arriva. A quanto pare, anche Paolo ha lo stesso problema. E' inutile che ci giri intorno, so quale è la causa della mia irrequietezza: il messaggino ha fatto riaffiorare i ricordi di Piero. Di conseguenza, l' eccitazione che provo non mi fa prendere sonno. Forse anche l' insonnia di Paolo, come penso, ha la stessa causa. Mi volto verso di lui, che è sdraiato supino, e delicatamente gli accarezzo il petto, poi scendo fino all' inguine e sfioro il suo pene non proprio rilassato.

"Dormi?"
Gli chiedo

"No"
Una risposta semplice, a cui non fa seguito nessuna domanda.

E' stupido tergiversare e decido di prendere l' iniziativa.

"Sai..."
sussurro senza aggiungere altro mentre continuo ad accarezzare i genitali.

Qualche secondo di silenzio, poi...

"Cosa?"
Si decide a chiedere

"Pensavo...."
e lì mi fermo

"Sì? Dimmi..."

"Ma...niente...mi chiedevo se è il caso di esere così scortesi con Piero."

"Scortesi? Ma nemmeno a Natale gli abbiamo risposto."

"Sì, ma stavolta ci ha chiesto come stiamo, e potremmo almeno ricambiare gli auguri..."

"Però, sono sicuro che non ci ha scritto solo per farci gli auguri, e che in realtà spera di riallacciare i rapporti."

"Dici?"

"Ma sì...mi sembra chiaro."

"Forse è vero, ma una risposta di cortesia mica ci impegna, no?"

Mentre parliamo, continuo a carezzarlo, e ora il suo pene non è per niente rilassato, anzi....Io sento fitte di piacere che mi provocano contrazioni alla vagina che si sta inumidendo.

"E se poi ci chiede di rivederci? Sai che vorrebbe farti conoscere qualche...amico, vero?"

Ora si sta eccitando veramente: a parole manifesta resistenza alla possibilità di riallacciare rapporti con Piero, ma la sua reazione...fisica non mente.

"Beh, vediamo, magari ha cambiato idea."

"Tu credi? Io sono sicuro che se ora gli rispondiamo, lui lo interpreta come un segno di disponibilità da parte nostra, e non fa certo, come dire...marcia indietro sulle sue condizioni."

In realtà, è quello che penso anche io, ma non posso ignorare il fatto che il suo cazzo è sempre più rigido, e che ora parla con voce strozzata. Da me, immagino, si aspetta di essere rassicurato...anzi...incoraggiato. Vuole che sia io a decidere: non vuole rimorsi, non vuole avere la responsabilità di avermi in qualche modo "costretta" a fare ciò che non vorrei. Decido di dargli l' incoraggiamento che implicitamente vorrebbe.

"Forse - dico - ma possiamo almeno provare, no?"

"Provare cosa? A contattarlo o...a incontrarlo insieme al suo amico?"

"Prima contattiamolo e, se TU sei d' accordo, potremmo anche provare ad incontrarlo. In fin dei conti, facciamo sempre in tempo ad andarcene e lasciarli che...se la sbrighino da soli..." Concludo con una risatina.

"Sei proprio sicura?"

Vuole essere rassicurato, senza ombra di dubbio, sulle mie intenzioni. Ora però la mia e la sua eccitazione, che evito di stringere per non provocargli un orgasmo, è al massimo. Mentre Paolo parlava, il ricordo di Piero mi provocava contrazioni di piacere quasi dolorose tanto erano intense. Pensavo solo a lui, e l' "amico" era niente altro che un' ombra indistinta.

"Sì, caro, sì..sono sicurissima..ma....ora...vieni..prendimi."

"Eccomi, amore...cara..quanto ti amo...mi scoppia il cuore da quanto grande è il mio amore per te..."

Quel che sta per scoppiare non è il cuore, o non solo quello, e non voglio che mi...scoppi in mano.

"Vieni - gli sussurro mentre lo accolgo fra le gambe - vieni..fammi volare...ora."

Come pensavo, l' esplosione era vicina, ma anche io sono al limite e...esplodiamo insieme mentre ci baciamo con ritrovata, rinnovata passione, e poi piombiamo stremati, ma finalmente appagati e felici, nel sonno.

Sto ancora dormendo quando sento le labbra di Paolo posarsi sulle mie in un lieve bacio.

"Ancora? - penso nella nebbia del sonno - no, dai, adesso dormiamo."

"Amore, svegliati, sono le undici. C'è il caffè caldo..."

Le undici? E all' una dobbiamo essere al ristorante per il pranzo di Pasqua. Bevo ad occhi chiusi il caffè e, con uno sforzo di volontà, lascio il letto e vado in bagno.

Dopo un' oretta o poco più ci ritroviamo in salone. Lui è seduto sul divano e sta guardando la TV. Appena mi vede si alza e mi viene incontro: mi bacia e mi porge un pacchettino.

"Tanti auguri alla moglie migliore che un uomo possa desiderare di avere accanto nella vita." Mi fa

"Ma grazie, amore, aspetta solo un momento..."

Corro in camera e prendo il suo regalo.

"Ecco, questo è per te."

"Mah...chissà cosa ci sarà - sorride - ora siediti, facciamo u n brindisi e apriamo i regali"

Mi siedo con il pacchetto in mano e prendo la coppa che mi porge, aspetto che si sieda e facciamo cin cin. Bevo solo un sorso, non vedo l' ora di aprire il pacchetto. Dalle dimensioni non riesco a capire cosa possa contenere. Troppo grande per un anello e troppo piccola per un orologio, collana o braccialetto.

"Dai, su, apriamo.." e scarto il pacchetto. La s**tolina è banale, anonima, in cartone grigio, ma quando la apro...

"Amoreee...- gli salto al collo baciandolo mentre stringo in mano il ciondolo d' oro a forma di scorpione a cui è attaccata la chiave della mia nuova 500 Abarth - amore, ma che sorpresona..sono commossa...e io che ti ho regalato solo...solo quello. Ma aprilo, no?"

Lui scarta la s**tola e scopre il mio regalo: l' ultimo modello di Iphone.

"Tesoro, grazie, bellissimo regalo, veramente. Pensavo di comprarlo uno di questi giorni, ma mi hai preceduto."
Posiamo i pacchetti e i bicchieri sul tavolino a ci baciamo. Poi..

"L' hai messaggiato, Piero?"

"No."

"Ma...credevo che fossimo d' accordo, dopo averne parlato tanto."

"Sì ma, pensavo che il momento particolare potesse averci influenzato nella decisione e volevo sentire cosa ne pensi, a mente fredda."

"Senti - gli dico guardandolo negli occhi - se anche tu sei d' accordo, ti confermo che per me va bene.."

"E...se dice che ci vorrebbe vedere insistendo con quella condizione?"

"Caro, ne abbiamo parlato, no? Dai, mandagli il messaggino...è l' occasione per inaugurare il mio regalo."

"Ma.." Dice lui titubante.

"Senti, abbiamo deciso, no? Che problemi ci sono?"

"Ma, sai, ho pensato che se ci sono degli altri, magari vorrà che tu faccia anche a loro...beh...hai capito, no?"

"Vuoi dire...leccargli il buchino? E se fosse? E' un problema per te? Non ti è piaciuto vedere quando gliel' ho fatto?"

"Beh...piaciuto..non è a me che deve piacere."

"Sì, ma..fammi capire... tu non vorresti che lo facessi?

"Quello che voglio io non ha importanza, lo sai; se decidiamo di vederci, accettiamo implicitamente che sia Piero a...gestirti."

"E allora, lasciamo fare a lui. E, visto che siamo in argomento, dimmi: quando l' ho fatto a te, ti è piaciuto?"

"Sinceramente...sì...ero molto eccitato, e te ne sei accorta."

"Sì, l' ho capito. Ma allora, perchè non hai più voluto farlo?"

"Perchè tu sei mia moglie, ti amo e ti rispetto e, dato che prima di incontrare Piero non lo abbiamo mai fatto, preferisco tenere separate le...situazioni. Come moglie e marito continuiamo a comportarci come sempre. Con Piero, invece, tu sei, come dice lui, una troia...e si può fare tutto quello che si vuole...in quelle occasioni."

Ha ragione, sono d' accordo in pieno. Lo abbraccio, lo bacio.

"Amore, va bene...però...però mi devi fare una promessa"

"Cioè?"

"Cioè...non so se riesc o a spiegarmi ma...se tu vorrai che io faccia la troia con qualcuno, al di fuori di Piero me lo dirai...me lo prometti?"

"Dimmi se ho capito bene. Se volessi vederti fare la troia con qualcuno. dovrei chiederti se lo vuoi fare con...con il tipo?"

"No, non devi chiederlo...devi dirmelo...e io lo farò. Allora, prometti?"

Mi guarda sorpreso: cerca di capire se sto scherzando o se sono seria. Dopo un breve silenzio..

"Posso chiedere il motivo di questa...novità?"

Già...il motivo..bella domanda. Il fatto è che non lo conosco neppure io, il motivo. E' come se le parole mi fossero uscite di bocca senza che io le avessi mai pensate.

"Ecco - improvviso - la prima volta sono stata io a prendere l' iniziativa di fare la...troia. Ora Piero mi vuole gestire in quel modo...e mi sembra giusto che anche tu possa esprimere questo desiderio."

Non è del tutto convinto, e non lo sono neanche io, ma...

Sospira. mi guarda e:
"Prometto.." dice finalmente.

"Grazie, tesoro...e ora chiamalo, su."

"Ok, se sei proprio sicura..."

"Uffa..dai, sbrigati che ci sta anche venendo tardi."

Lui cambia la scheda e comincia a digitare. Mi metto dietro le sue spalle per leggere il messaggio.

"Bene, grazie. Buona Pasqua anche a te."

"E no, scusa, si dice "bene, grazie, e tu?"

"Ma se glielo chiedo gli dò la scusa per continuare il dialogo, no?"

"Dai, non facciamo i maleducati. Chiedigli come sta lui, su..."

Paolo sospira, poi: "Ok, come vuoi."

Piero risponde subito, come se non aspettasse altro.

"Ciao, disturbo se chiamo?"

Paolo mi fa leggere e "cosa devo fare?"

"Ma digli di sì, cosa aspetti?"

"Ok" scrive

Passano pochi secondi, ed ecco la chiamata.

"Ciao, Piero, come va? Grazie per gli auguri, buona Pasqua anche a te...come?...a Natale?...no, non ho ricevuto niente....strano..va beh, pazienza...ormai...beh, sono stato parecchio occupato. Vederci, dici? Ma sì, perchè no...magari per un aperitivo..no?...ahhh..vederci in quel senso? Mah, non so...noi tre? Nooo? ... ahhh, ecco, sì con Vanessa ne abbiamo parlato...ecco...vorresti riprendere da dove abbiamo interrotto...e andare avanti. Capisco..non so cosa dirti...capisci...ne devo parlare con mia moglie, sentire cosa ne pensa lei...come? aspetta un attimo che vedo...

Mette la mano sul microfono. "Ti vuole parlare" sussurra.

Io decido di farla finita con quello che mi sembra un inutile teatrino. Prendo il telefono.

"Pierooo....ciao....come stai?"

"Ciao, bella figa, io sto bene e tu...sempre in forma?"

Il solo sentire la sua voce mi turba. Se non fossi vestita, e pronta per uscire, credo proprio che mi sdraierei sul divano e mi accarezzerei fino a godere.

"Certo, sono più in forma che mai..cosa dicevi a mio marito, che ci vuoi vedere? Per me va bene. Ti richiamiamo per metterci d' accordo su quando, ok? E ora ti lascio perchè siamo un pò in ritardo...ciao...a presto."

"Mi fai felice, non vedo l' ora di vederti e di...beh, hai capito vero?"

"Ok, baci baci...ciaooooo"

Chiudo e restituisco il telefono a mio marito

"E così, hai deciso..."

lo guardo, sorrido perchè so che ho fatto quello che vuole anche lui e...

"No, amore...ABBIAMO deciso. E ora, su, andiamo che non vedo l' ora di salire sulla mia nuova macchina rossa...perchè è rossa, vero???"

"Certo, cara, rossa, proprio come piace a te."

"E...dov'è?"

"Nel suo box."

La macchina è un sogno, e va come una scheggia. Arriviamo al ristorante in perfetto orario.

Soltanto a cena, al ritorno a casa, riprendo l' argomento.

"Beh...posso sapere cosa ti ha detto Piero?"

"Mi ha detto quello che ci aspettavamo...che sei una fantastica troia e che vorrebbe aiutarti ad esprimere tutta la tua esplosiva carica erotica, quindi insiste a volerti fare incontrare con certi suoi...amici."

"Ok, quando pensi che andiamo?"

"Direi che la sera migliore sarebbe giovedì."

"E..quando glielo dici?"

"Ora è tardi, lo contatto domattina."

Il giorno dopo, finito di pranzare mi posa un bacio sulle labbra.

"A stasera, amore."

Apre la porta, fa per uscire, si ferma, si volta e...

"Ahhh, quasi dimenticavo...l' appuntamento con Piero è giovedì sera alle 10 e mezza. A stasera, cara."
Published by VanessaLaLib
7 years ago
Comments
4
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and78
son curioso di come andrà a finire...
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paulnewman79
...sono curioso di sapere dell'incontro di giovedi...
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llldr
Grazie per aver ripreso la narrazione.
Non vedevo l'ora. :wink:)
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bellissima storia.complimenti
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