Le mie nuove storie
Buongiorno amici, non so più neanche da quanto tempo non metto piede in questo posto, sono passati degli anni, sono successe tante cose, alcune brutte altre belle. La mia vita è radicalmente cambiata da quando scrivevo ciò che mi succedeva nell'ambito sessuale.
Per farvi un breve riassunto: ho perso a causa della pandemia 2 persone molto care, in quel periodo però ho trovato un compagno con il quale sono stata praticamente 2 anni; sono rimasta incinta, mi sono lasciata con il suddetto compagno, adesso sono una mamma zitella con un bambino di 14 mesi.
Nell'anno di convivenza il sesso è stato ottimo e abbondante, il mio ex era sempre pieno di iniziative di ogni genere nonostante avesse sulla cinquantina e io anche ormai sono sulla strada del mezzo secolo. Facevamo di tutto quasi tutti i giorni, eravamo come ragazzini, magari racconterò qualcosa successa con lui, ma non oggi. Poi sono rimasta incinta, diciamo che essendo grandicelli entrambi, abbiamo fatto un tentativo che fortunatamente è subito riuscito. Il mio corpo è iniziato a cambiare, ma i primi mesi le tette ancor più grosse di quelle che già avevo e una pancia non molto accentuata, lo facevano anche incuriosire e con molta sorpresa mi desiderava tanto. Poi però ho cominciato inevitabilmente a lievitare come un panettone e lui ha iniziato ad avere "paura" come se potesse portare problemi al bambino. così Mi sono ritrovata a fargli pompini a richiesta, non che la cosa mi dispiacesse visto che che mi è sempre piaciuto il sesso orale, anche se certe volte me li chiedeva in momenti inopportuni. Arrivata l'estate però le distanze tra noi sono aumentate e tutti i progetti che avevamo sono naufragati. Ci siamo lasciati abbastanza bene, oggi ho un bimbo di 14 mesi che mentre scrivo sta dormendo nel lettone con me.
La storia che voglio però raccontarvi è successa quando ero circa al settimo mese di gravidanza, avevo trascorso le vacanze da sola piuttosto arrabbiata e non avevo nessuna voglia di uscire di casa visto che ero diventata praticamente una palla rotolante, con 2 seni che non so neanche che taglia fossero diventate, un pancione enorme e 2 cotechini al posto delle gambe. credo fosse una mattina di fine ottobre, ricordo faceva un freddo terribile nonostante non fosse ancora inverno, come al solito mia madre era scesa a casa mia a farmi da mangiare per tenermi compagnia. Bussò al citofono la mia amica Maria (se qualcuno ha seguito in passato i miei racconti, saprà che sto parlando della mia amica trans) per una visita di cortesia,dopo aver saputo del mio stato del mio stato. Vedendomi in condizioni s estetiche Disastrose, al contrario suo che era sempre in tiro (anche in quell'occasione chiaramente), mi costrinse quasi ad uscire (aiutata anche da mia madre) per comprarmi qualcosa ed al contempo mi invitò ad una cena che si sarebbe tenuta di li ad una settimana a casa del suo compagno. Chiaramente non avevo nessuna voglia di fare vita sociale anche perché, le feste alle quali era andata del "fidanzato" di Maria, erano sempre state una sorta di ritrovo sessuale per gente di ogni tipo. Immaginate la sottoscritta incinta che voglia potesse avere di vedere gente accoppiarsi oppure toccarsi davanti a tutti o metterti le mani addosso solo perché hai le tettone. Maria mi assicurò che sarebbe stata una cosa tranquilla (con un sorrisino bugiardo), mentre compravamo delle autoreggenti contenitive da abbinare ad un vestitino preso poco prima, mi convinse con la storia che essendo incinta nessuno mi avrebbe guardata né tantomeno dato fastidio. Tutto sommato il suo ragionamento aveva un fondamento di ragione, pensai dentro di me, ma non avevo fatto i conti con il cervello malato dei maschietti.
Arrivato il giorno della cena, indossai il mio bel vestitino premamam che arrivava al ginocchio lasciando sopra le spalle scoperte grazie alla parte elasticizzata che chiudeva sopra il seno (il tutto di colore verdea scuro), facendo freddo avevo coperto le spalle con uno scialle a fiori comprato in vacanza. Come intimo, reggiseno e autoreggenti contenitivi, mutande nere del mercatino con parte posteriore trasparente e infine panciera per stare tranquilla sotto tutti i punti di vista. Maria arrivò puntuale fortunatamente con una macchina normale e non quella sportiva dove non credo sarei riuscita ad entrare; dopo circa 20 minuti eravamo a Posillipo all'ingresso della villa, nella quale ero già stata alcune volte in passato. Non c'erano parcheggiate tante auto, ed infatti entrata in casa non vidi subito tanta gente. Accompagnate nel salone principale finalmente capii che non era una festa come le solite con tantissimi invitati, ma saremmo stati al massimo una trentina di persone. Rassicurata dall'ambiente apparentemente tranquillo, dopo aver salutato il padrone di casa, che mentendo spudoratamente mi fece anche dei complimenti, lasciai Maria al suo compagno per cercare di trovare una poltrona comoda dove potermi sedere. le persone presenti erano eterogenee, da ragazzi trentenni a signori attempati che guardavano neanche fossi un alieno; le donne erano tutte piuttosto svestite sia quelle giovani che quelle più grandicelle che incuranti del freddo mettevano in bella mostra la loro mercanzia. C'erano alcune "soubrette" della televisione locale, ma anche colleghi di lavoro più anziani che salutai con un cenno della testa. Infine a concludere la prima ricognizione visiva, mi sembrò di notare delle persone che avevo già visto ad un Ferragosto alcuni anni fa, molto molto "particolare". I camerieri subito si misero a disposizione chiedendomi cosa volessi bere o mangiare cominciò così la serata. Dopo circa uno ora mi resi conto che sul tavolo accanto dove ero seduta c'era una sorta di centrotavola fatto tutto di gadget erotici (falli di plastica, vibratori, palline e tante altre cose), intanto avevo fatto amicizia con una ragazza di circa trent'anni che era stata invitata (a pagamento) senza sapere cosa dovesse fare, abituata a lavorare in discoteca. Ricordando le esperienze passate, dopo aver visto il bizzarro centrotavola, cercai di farle capire facendo giri di parole che la festa probabilmente si sarebbe animata dopo cena, e l'animazione non sarebbe stata certo quella di una discoteca, ma molto più audace. Maria mi fece sapere che alcuni signori avrebbero avuto piacere di avermi al loro tavolo, ed io accettai senza problemi visto che c'erano un paio di coppie un po' più grandi di me. Male feci perché dopo le presentazioni e le solite frasi iniziali di circostanza, a cominciare dalle donne passando subito agli uomini, non fecero altro che chiedermi aspetti intimi della gravidanza. La misura delle tette, il sesso col pancione, addirittura una di loro, visto la sua esperienza passata, diede per scontato che io facessi sesso anale in quel periodo. Non ho mai avuto problemi a parlare di sesso in vita mia, ma in quella circostanza mi sentii un fenomeno da baraccone. Chiaramente non diedi soddisfazione mostrando imbarazzo, ma cercai per quanto possibile di tenere testa alla situazione anche quando sul finale si fece piuttosto pesante visto che le richieste insistenti di mostrare le tettone vennero respinte nonostante la signora seduta vicino a me non si fece nessun problema a tirar fuori le sue che il marito ridendo raccontò essere un suo regalo di 50 anni. Nonostante i compagni di tavolo, il mangiare fu davvero buonissimo, ma intanto avevo capito che era soltanto il preludio a ciò che sarebbe sarebbe successo dopo, facendomi tornare alla mente il tentennamenti quando Maria aveva fatto l'invito.
Con il senno di poi, avrei dovuto mentire dicendo di essere sposata, invece dichiarandomi single, nonostante la gravidanza, fu come aver dato il permesso a ricevere corteggiamenti ed avances di cui avrei fatto volentieri a meno. Iniziò il mio vicino di tavola che quando, finita la cena, mi alzai per andare a prendere un po' d'aria, allungò la mano sul culo a modi accompagnamento. Mi spostai sorridendo e in quel momento capii che il mio stato interessante invece di essere qualcosa di negativo, era incredibilmente considerato un richiamo sessuale. Maria da lontano aveva visto la scena e subito si precipitò da me chiedendomi scusa e domandandomi se volessi tornare a casa con un taxi. Quello fu il primo pensiero, ma il sentirmi "desiderata" nonostante fossi grossa, mi diede una incredibile botta di autostima cosa che non avevo da mesi; così dopo essermi fatta accompagnare in bagno dalla mia amica, per l'ennesima pipì , mi diedi una rinfrescata e decisi di fare serata. Inizialmente mi limitai a guardare da una comoda poltrona movimenti degli invitati che sparsi per il salone cercavano compagni o compagne per "fare coppia"; naturalmente tutti il più grandicelli cercavano carne giovane, uomini o donne che fossero. Nessuno sembrava guardarmi neanche di striscio, poi notai che dall'altra parte del salone un signore piuttosto in la con gli anni che alzò il suo bicchiere come per salutarmi; in quel momento entrò il padrone di casa che fece spostare tutti in quella che lui chiamava "tavernetta" (in realtà una sorta di discoteca con tanto di piccolo palco). Maria venne a prendermi e mi sussurrò all'orecchio che era quel signore, amico del suo compagno, molto importante ed avrebbe voluto per così dire fare coppia con me; chiesi alla mia amica se lui avesse capito chi ero e che ero incinta, lei mi rispose che gli interessavo proprio per quello ricordandomi in maniera colorita di quanto fosse pervertito. Neanche il tempo di uscire dalla sala che me lo trovai di fianco e subito subito mi tornarono alla mente i ricordi di una famosa festa di Ferragosto (indimenticabile) ;. sicuramente più che settantenne,, senza capelli un po' grassottello alto poco più della sottoscritta, esordì dicendo che per lui la donna incinta era meravigliosa, cercando di mettere una mano sulla pancia cosa che io gli impedii, subito dopo mi chiese senza mezzi termini di poter vedere il mio seno perché non aveva mai visti così grandi. Non avevo capito se non mi aveva riconosciuta, essendo passati alcuni anni ed essendo io chiaramente cambiata da allora Lo tenni a bada fino all'arrivo in tavernetta poi trovato un divano dove sedermi, lo ritrovai subito di fianco. La nottata era cominciata, sul palco si alternarono delle ballerine di burlesque, ma bastava guardarsi intorno per capire che nessuno o quasi guardava, intenti a fare altro, nascosti neanche tanto dalle luci soffuse. Il mio corteggiatore Umberto partì subito all'attacco dicendo che avrebbe voluto scoparmi anzi chiavarmi, millantando di avere nonostante l'età ancora grosse erezioni nonche un grosso uccello; mise la mano sulla mia coscia cercando di tirare su il vestito, io sorpresa da questa sua veloce iniziativa mi guardai intorno in cerca di Maria, ma lo sguardo incrociò quello di un ragazzotto che non avevo visto durante la cena. Fortunatamente capì al volo la situazione e mi venne incontro fingendo di conoscermi; Umberto sorpreso si spostò ed io con la scusa di dover andare in bagno, mi fece aiutare ad alzare promettendo di ritornare. Il mio nuovo amico mi cinse il fianco con il braccio portandomi verso i bagni; mentre lo Ringraziavo per avermi salvata, mi disse di chiamarsi Fabio e che mi stava guardando da quando eravamo a cena, dicendo che le autoreggenti che si erano intraviste mentre ero seduta a tavola lo avevano letteralmente ipnotizzato. Mentre entravo in bagno, con le sue labbra mi sfiorò il collo ed io dopo mesi sentii il brivido dell'eccitazione. Dopo l'ennesima pipì, vidi che nella stanza c'era uno specchio intero, essendo sola sollevai il vestito e con la mutanda ancora abbassata mi guardai la patata pelosa che avevo, la accarezzai qualche secondo poi mi ricomposi . Passai il burro di cacao sulle labbra e uscita trovai ad aspettarmi Maria che disse che Umberto avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di fare sesso con me, anche pagarmi. Scherzando chiesi quanto mi avrebbe dato, lei rispose che lui non avrebbe avuto nessun problema di soldi. Intanto con gli occhi cercavo Fabio e fortunatamente da lontano fece cenno di raggiungerlo. Maria capì cosa avrei fatto di lì a poco e mi disse di divertirmi, che al vecchietto ci avrebbe pensato lei. Raggiunsi Fabio davanti ad una tenda che lui spostò leggermente mostrandomi una specie di saletta nascosta; mentre entravo notai una delle signore che era al mio tavolo a cena, con le cosce larghe ed un signore (non suo marito) che la masturbava.
Dopo 4/5 mesi ero di nuovo sola con un uomo, che dopo più di 2 anni non era il mio ex. Da dietro sentii le braccia di Fabio lungo i miei fianchi e le sue labbra baciarmi prima il collo poi la bocca; la sua mano sollevò il vestito per poi infilarsi nella mutanda e accarezzare i peli della patata poi con l'aiuto dell'altra abbassò lo slip quel tanto per poter toccare anche il culo. Io cercai di sentire con le mie dita dove fosse la patta del suo pantalone, il tutto mentre le nostre lingue giocavano ininterrottamente fra loro. Si staccò, mi superò e si sedette su un divanetto che era l'unico arredo di quella saletta; si aprì la cerniera e tirò fuori il suo uccello duro in erezione . Con la mutanda abbassata quasi alle ginocchia, camminando come Paperina arrivai davanti a lui che mi disse "girati e siediti sopraa il mio cazzo". mi voltai e sentii le sue mani sui fianchi mi tiravano a sé; mentre scendevo con la mia mano cercavo di capire Dove fosse la punta della cappella, poi sentii il suo uccello toccare l'ingresso della mia fica. Piano piano lo misi tutto dentro anche con un po' di dolore, poi arrivata alla base iniziai a muovermi su e giù tenendo le mani sotto la pancia quasi con la paura che il bambino potesse uscire. Eravamo entrambi eccitatissimi, mentre ansimava diceva che era il suo sogno scopare una donna incinta, io lo esortavo a non restare fermo ma spingere senza problemi. Poi all'improvviso le sue mani andarono sulla parte alta del vestito a toccare le tettone che premuta con forza mi facevano male. gli dissi di fare piano, lui tirò giù la parte elasticizzata e poi dopo aver abbassato entrambi le bretelle del reggiseno fece letteralmente debordare i miei seni.. tutto questo accadeva quasi completamente al buio fin quando non vidil il bordo della tenda spostarsi leggermente dal muro e far passare un po' di luce. Mi fermai di botto percependo che qualcuno ci stava guardando, ma Fabio con le mani agguantate alle tette riprese a muovermi dicendo di continuare a cavalcarlo che stava per venire. Ero bagnata completamente, chiusi gli occhi e spingendomi con le mani sulle sue cosce ripresi i miei movimenti più decisi. Poi poco dopo sentii il suo uccello esplodere dentro di me, ee al secondo gettito di sperma venni anche io. Istintivamente stavo per alzarmi ma lui con entrambe le mani mi ritiro giù continuando a venirmi dentro. Terminato il suo orgasmo mi fece alzare ed io sentii nitidamente il suo sperma colare fuori dalla mia fica; spostai leggermente la tenda per far passare la luce in modo che potesse permettere di trovare le mutande cadute a terra. Erano proprio vicino ai piedi di fabio, che dopo essersi tirato su il pantalone, mi venne vicino e messo in ginocchio me le fece indossare di nuovo. Dopo essere ricomposti uscimmo e subito notai il mio anziano estimatore che senza nessun problema si stava masturbando su un divano; mentre passavamo davanti a lui, guardando ansimando mi disse "Francesca aiutami a venire". Fabio mi prese per mano aumentando il passo e apostrofando come porco Umberto che incurante continuava a toccarsi. Mentre tornavamo verso la sala da pranzo, incrociammo Maria che ci fermò dicendo di dover parlare con me qualche minuto. Rimanemmo sole e lei che mi confessò ridendo che mentre io mi ero appartata, lei era stata in camera da letto con il compagno e Umberto che si erano fatti sodomizzare dal suo " serpente" e che poi Umberto dopo aver goduto era venuto a cercarmi. Le dissi che lo avevo visto toccarsi sul divano, lei ridendo mi disse di seguirla cosa che feci nonostante fossi piuttosto stanca. Tornammo indietro alla tavernetta, arrivammo davanti a lui che che appena ci vide fermò i suoi movimenti; ignorando del tutto le intenzioni della mia amica, mi sedetti a fianco a lui, mentre lei, ancora in piedi, alzò la sua lunghissima gamba sinistra, poggiandola sul bracciolo del divano, poi mise la mano sotto la gonna corta che portava e dopo aver tirato fuori il suo enorme membro, lo avvicinò alle sue labbra esclamando decisa "adesso Umberto mi farà una bella pompa, perché non si ****** le donne incinte". Senza neanche aspettare risposta, glielo mise in bocca (ancora moscio)e iniziò a fare avanti e indietro. Io guardavo esterrefatta questa scena surreale, poi notai che lui aveva le mani ai lati e l'uccello ancora in erezione. Rispetto alla sua bassa statura, era bello lungo, molto ricurvo; non so perché forse anche sentendo un po' in colpa per la situazione che stava "subendo" (perché intanto l'affare di Maria aveva raggiunto le sue strabilianti dimensioni e si vedeva che lui faticava a succhiarlo), avvicinai la mia mano al suo pene e iniziai a segarlo. La mia amica mi sorrise poi rivolgendosi a lui disse che avrebbe dovuto chiedere scusa e poi sdebitarsi in qualche modo. Lui annuì ripetutamente esclamando dei versi incomprensibile avendo la bocca occupata; poi dopo un veloce cenno d'intesa tra noi, io aumentai movimenti della mano e quando vidi che stava per venire, aiutata anche dalla forma curva, rivolsi il suo uccello verso la camicia che poco dopo si imbrattò completamente di sperma. Passarono solo pochi secondi e Maria gli esplose in bocca e sulla faccia. dopo essersi pulita la cappella, fece sparire il suo amicone sotto la gonna, poi mi tirò su dal divano ed andammo via lasciandolo in condizioni davvero pietose. In tutto questo mi resi conto che alcune persone avevano assistito alla scena senza dire niente.
Cercai Fabio per la villa, ma non lo trovai, così mi feci accompagnare a casa da una coppia che stava andando via.
Qualche giorno dopo mi arrivò a casa una busta di prada; non ho voluto neanche aprirla rispedita indietro, perché non bisogna mai accettare questo tipo di regali.
Per farvi un breve riassunto: ho perso a causa della pandemia 2 persone molto care, in quel periodo però ho trovato un compagno con il quale sono stata praticamente 2 anni; sono rimasta incinta, mi sono lasciata con il suddetto compagno, adesso sono una mamma zitella con un bambino di 14 mesi.
Nell'anno di convivenza il sesso è stato ottimo e abbondante, il mio ex era sempre pieno di iniziative di ogni genere nonostante avesse sulla cinquantina e io anche ormai sono sulla strada del mezzo secolo. Facevamo di tutto quasi tutti i giorni, eravamo come ragazzini, magari racconterò qualcosa successa con lui, ma non oggi. Poi sono rimasta incinta, diciamo che essendo grandicelli entrambi, abbiamo fatto un tentativo che fortunatamente è subito riuscito. Il mio corpo è iniziato a cambiare, ma i primi mesi le tette ancor più grosse di quelle che già avevo e una pancia non molto accentuata, lo facevano anche incuriosire e con molta sorpresa mi desiderava tanto. Poi però ho cominciato inevitabilmente a lievitare come un panettone e lui ha iniziato ad avere "paura" come se potesse portare problemi al bambino. così Mi sono ritrovata a fargli pompini a richiesta, non che la cosa mi dispiacesse visto che che mi è sempre piaciuto il sesso orale, anche se certe volte me li chiedeva in momenti inopportuni. Arrivata l'estate però le distanze tra noi sono aumentate e tutti i progetti che avevamo sono naufragati. Ci siamo lasciati abbastanza bene, oggi ho un bimbo di 14 mesi che mentre scrivo sta dormendo nel lettone con me.
La storia che voglio però raccontarvi è successa quando ero circa al settimo mese di gravidanza, avevo trascorso le vacanze da sola piuttosto arrabbiata e non avevo nessuna voglia di uscire di casa visto che ero diventata praticamente una palla rotolante, con 2 seni che non so neanche che taglia fossero diventate, un pancione enorme e 2 cotechini al posto delle gambe. credo fosse una mattina di fine ottobre, ricordo faceva un freddo terribile nonostante non fosse ancora inverno, come al solito mia madre era scesa a casa mia a farmi da mangiare per tenermi compagnia. Bussò al citofono la mia amica Maria (se qualcuno ha seguito in passato i miei racconti, saprà che sto parlando della mia amica trans) per una visita di cortesia,dopo aver saputo del mio stato del mio stato. Vedendomi in condizioni s estetiche Disastrose, al contrario suo che era sempre in tiro (anche in quell'occasione chiaramente), mi costrinse quasi ad uscire (aiutata anche da mia madre) per comprarmi qualcosa ed al contempo mi invitò ad una cena che si sarebbe tenuta di li ad una settimana a casa del suo compagno. Chiaramente non avevo nessuna voglia di fare vita sociale anche perché, le feste alle quali era andata del "fidanzato" di Maria, erano sempre state una sorta di ritrovo sessuale per gente di ogni tipo. Immaginate la sottoscritta incinta che voglia potesse avere di vedere gente accoppiarsi oppure toccarsi davanti a tutti o metterti le mani addosso solo perché hai le tettone. Maria mi assicurò che sarebbe stata una cosa tranquilla (con un sorrisino bugiardo), mentre compravamo delle autoreggenti contenitive da abbinare ad un vestitino preso poco prima, mi convinse con la storia che essendo incinta nessuno mi avrebbe guardata né tantomeno dato fastidio. Tutto sommato il suo ragionamento aveva un fondamento di ragione, pensai dentro di me, ma non avevo fatto i conti con il cervello malato dei maschietti.
Arrivato il giorno della cena, indossai il mio bel vestitino premamam che arrivava al ginocchio lasciando sopra le spalle scoperte grazie alla parte elasticizzata che chiudeva sopra il seno (il tutto di colore verdea scuro), facendo freddo avevo coperto le spalle con uno scialle a fiori comprato in vacanza. Come intimo, reggiseno e autoreggenti contenitivi, mutande nere del mercatino con parte posteriore trasparente e infine panciera per stare tranquilla sotto tutti i punti di vista. Maria arrivò puntuale fortunatamente con una macchina normale e non quella sportiva dove non credo sarei riuscita ad entrare; dopo circa 20 minuti eravamo a Posillipo all'ingresso della villa, nella quale ero già stata alcune volte in passato. Non c'erano parcheggiate tante auto, ed infatti entrata in casa non vidi subito tanta gente. Accompagnate nel salone principale finalmente capii che non era una festa come le solite con tantissimi invitati, ma saremmo stati al massimo una trentina di persone. Rassicurata dall'ambiente apparentemente tranquillo, dopo aver salutato il padrone di casa, che mentendo spudoratamente mi fece anche dei complimenti, lasciai Maria al suo compagno per cercare di trovare una poltrona comoda dove potermi sedere. le persone presenti erano eterogenee, da ragazzi trentenni a signori attempati che guardavano neanche fossi un alieno; le donne erano tutte piuttosto svestite sia quelle giovani che quelle più grandicelle che incuranti del freddo mettevano in bella mostra la loro mercanzia. C'erano alcune "soubrette" della televisione locale, ma anche colleghi di lavoro più anziani che salutai con un cenno della testa. Infine a concludere la prima ricognizione visiva, mi sembrò di notare delle persone che avevo già visto ad un Ferragosto alcuni anni fa, molto molto "particolare". I camerieri subito si misero a disposizione chiedendomi cosa volessi bere o mangiare cominciò così la serata. Dopo circa uno ora mi resi conto che sul tavolo accanto dove ero seduta c'era una sorta di centrotavola fatto tutto di gadget erotici (falli di plastica, vibratori, palline e tante altre cose), intanto avevo fatto amicizia con una ragazza di circa trent'anni che era stata invitata (a pagamento) senza sapere cosa dovesse fare, abituata a lavorare in discoteca. Ricordando le esperienze passate, dopo aver visto il bizzarro centrotavola, cercai di farle capire facendo giri di parole che la festa probabilmente si sarebbe animata dopo cena, e l'animazione non sarebbe stata certo quella di una discoteca, ma molto più audace. Maria mi fece sapere che alcuni signori avrebbero avuto piacere di avermi al loro tavolo, ed io accettai senza problemi visto che c'erano un paio di coppie un po' più grandi di me. Male feci perché dopo le presentazioni e le solite frasi iniziali di circostanza, a cominciare dalle donne passando subito agli uomini, non fecero altro che chiedermi aspetti intimi della gravidanza. La misura delle tette, il sesso col pancione, addirittura una di loro, visto la sua esperienza passata, diede per scontato che io facessi sesso anale in quel periodo. Non ho mai avuto problemi a parlare di sesso in vita mia, ma in quella circostanza mi sentii un fenomeno da baraccone. Chiaramente non diedi soddisfazione mostrando imbarazzo, ma cercai per quanto possibile di tenere testa alla situazione anche quando sul finale si fece piuttosto pesante visto che le richieste insistenti di mostrare le tettone vennero respinte nonostante la signora seduta vicino a me non si fece nessun problema a tirar fuori le sue che il marito ridendo raccontò essere un suo regalo di 50 anni. Nonostante i compagni di tavolo, il mangiare fu davvero buonissimo, ma intanto avevo capito che era soltanto il preludio a ciò che sarebbe sarebbe successo dopo, facendomi tornare alla mente il tentennamenti quando Maria aveva fatto l'invito.
Con il senno di poi, avrei dovuto mentire dicendo di essere sposata, invece dichiarandomi single, nonostante la gravidanza, fu come aver dato il permesso a ricevere corteggiamenti ed avances di cui avrei fatto volentieri a meno. Iniziò il mio vicino di tavola che quando, finita la cena, mi alzai per andare a prendere un po' d'aria, allungò la mano sul culo a modi accompagnamento. Mi spostai sorridendo e in quel momento capii che il mio stato interessante invece di essere qualcosa di negativo, era incredibilmente considerato un richiamo sessuale. Maria da lontano aveva visto la scena e subito si precipitò da me chiedendomi scusa e domandandomi se volessi tornare a casa con un taxi. Quello fu il primo pensiero, ma il sentirmi "desiderata" nonostante fossi grossa, mi diede una incredibile botta di autostima cosa che non avevo da mesi; così dopo essermi fatta accompagnare in bagno dalla mia amica, per l'ennesima pipì , mi diedi una rinfrescata e decisi di fare serata. Inizialmente mi limitai a guardare da una comoda poltrona movimenti degli invitati che sparsi per il salone cercavano compagni o compagne per "fare coppia"; naturalmente tutti il più grandicelli cercavano carne giovane, uomini o donne che fossero. Nessuno sembrava guardarmi neanche di striscio, poi notai che dall'altra parte del salone un signore piuttosto in la con gli anni che alzò il suo bicchiere come per salutarmi; in quel momento entrò il padrone di casa che fece spostare tutti in quella che lui chiamava "tavernetta" (in realtà una sorta di discoteca con tanto di piccolo palco). Maria venne a prendermi e mi sussurrò all'orecchio che era quel signore, amico del suo compagno, molto importante ed avrebbe voluto per così dire fare coppia con me; chiesi alla mia amica se lui avesse capito chi ero e che ero incinta, lei mi rispose che gli interessavo proprio per quello ricordandomi in maniera colorita di quanto fosse pervertito. Neanche il tempo di uscire dalla sala che me lo trovai di fianco e subito subito mi tornarono alla mente i ricordi di una famosa festa di Ferragosto (indimenticabile) ;. sicuramente più che settantenne,, senza capelli un po' grassottello alto poco più della sottoscritta, esordì dicendo che per lui la donna incinta era meravigliosa, cercando di mettere una mano sulla pancia cosa che io gli impedii, subito dopo mi chiese senza mezzi termini di poter vedere il mio seno perché non aveva mai visti così grandi. Non avevo capito se non mi aveva riconosciuta, essendo passati alcuni anni ed essendo io chiaramente cambiata da allora Lo tenni a bada fino all'arrivo in tavernetta poi trovato un divano dove sedermi, lo ritrovai subito di fianco. La nottata era cominciata, sul palco si alternarono delle ballerine di burlesque, ma bastava guardarsi intorno per capire che nessuno o quasi guardava, intenti a fare altro, nascosti neanche tanto dalle luci soffuse. Il mio corteggiatore Umberto partì subito all'attacco dicendo che avrebbe voluto scoparmi anzi chiavarmi, millantando di avere nonostante l'età ancora grosse erezioni nonche un grosso uccello; mise la mano sulla mia coscia cercando di tirare su il vestito, io sorpresa da questa sua veloce iniziativa mi guardai intorno in cerca di Maria, ma lo sguardo incrociò quello di un ragazzotto che non avevo visto durante la cena. Fortunatamente capì al volo la situazione e mi venne incontro fingendo di conoscermi; Umberto sorpreso si spostò ed io con la scusa di dover andare in bagno, mi fece aiutare ad alzare promettendo di ritornare. Il mio nuovo amico mi cinse il fianco con il braccio portandomi verso i bagni; mentre lo Ringraziavo per avermi salvata, mi disse di chiamarsi Fabio e che mi stava guardando da quando eravamo a cena, dicendo che le autoreggenti che si erano intraviste mentre ero seduta a tavola lo avevano letteralmente ipnotizzato. Mentre entravo in bagno, con le sue labbra mi sfiorò il collo ed io dopo mesi sentii il brivido dell'eccitazione. Dopo l'ennesima pipì, vidi che nella stanza c'era uno specchio intero, essendo sola sollevai il vestito e con la mutanda ancora abbassata mi guardai la patata pelosa che avevo, la accarezzai qualche secondo poi mi ricomposi . Passai il burro di cacao sulle labbra e uscita trovai ad aspettarmi Maria che disse che Umberto avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di fare sesso con me, anche pagarmi. Scherzando chiesi quanto mi avrebbe dato, lei rispose che lui non avrebbe avuto nessun problema di soldi. Intanto con gli occhi cercavo Fabio e fortunatamente da lontano fece cenno di raggiungerlo. Maria capì cosa avrei fatto di lì a poco e mi disse di divertirmi, che al vecchietto ci avrebbe pensato lei. Raggiunsi Fabio davanti ad una tenda che lui spostò leggermente mostrandomi una specie di saletta nascosta; mentre entravo notai una delle signore che era al mio tavolo a cena, con le cosce larghe ed un signore (non suo marito) che la masturbava.
Dopo 4/5 mesi ero di nuovo sola con un uomo, che dopo più di 2 anni non era il mio ex. Da dietro sentii le braccia di Fabio lungo i miei fianchi e le sue labbra baciarmi prima il collo poi la bocca; la sua mano sollevò il vestito per poi infilarsi nella mutanda e accarezzare i peli della patata poi con l'aiuto dell'altra abbassò lo slip quel tanto per poter toccare anche il culo. Io cercai di sentire con le mie dita dove fosse la patta del suo pantalone, il tutto mentre le nostre lingue giocavano ininterrottamente fra loro. Si staccò, mi superò e si sedette su un divanetto che era l'unico arredo di quella saletta; si aprì la cerniera e tirò fuori il suo uccello duro in erezione . Con la mutanda abbassata quasi alle ginocchia, camminando come Paperina arrivai davanti a lui che mi disse "girati e siediti sopraa il mio cazzo". mi voltai e sentii le sue mani sui fianchi mi tiravano a sé; mentre scendevo con la mia mano cercavo di capire Dove fosse la punta della cappella, poi sentii il suo uccello toccare l'ingresso della mia fica. Piano piano lo misi tutto dentro anche con un po' di dolore, poi arrivata alla base iniziai a muovermi su e giù tenendo le mani sotto la pancia quasi con la paura che il bambino potesse uscire. Eravamo entrambi eccitatissimi, mentre ansimava diceva che era il suo sogno scopare una donna incinta, io lo esortavo a non restare fermo ma spingere senza problemi. Poi all'improvviso le sue mani andarono sulla parte alta del vestito a toccare le tettone che premuta con forza mi facevano male. gli dissi di fare piano, lui tirò giù la parte elasticizzata e poi dopo aver abbassato entrambi le bretelle del reggiseno fece letteralmente debordare i miei seni.. tutto questo accadeva quasi completamente al buio fin quando non vidil il bordo della tenda spostarsi leggermente dal muro e far passare un po' di luce. Mi fermai di botto percependo che qualcuno ci stava guardando, ma Fabio con le mani agguantate alle tette riprese a muovermi dicendo di continuare a cavalcarlo che stava per venire. Ero bagnata completamente, chiusi gli occhi e spingendomi con le mani sulle sue cosce ripresi i miei movimenti più decisi. Poi poco dopo sentii il suo uccello esplodere dentro di me, ee al secondo gettito di sperma venni anche io. Istintivamente stavo per alzarmi ma lui con entrambe le mani mi ritiro giù continuando a venirmi dentro. Terminato il suo orgasmo mi fece alzare ed io sentii nitidamente il suo sperma colare fuori dalla mia fica; spostai leggermente la tenda per far passare la luce in modo che potesse permettere di trovare le mutande cadute a terra. Erano proprio vicino ai piedi di fabio, che dopo essersi tirato su il pantalone, mi venne vicino e messo in ginocchio me le fece indossare di nuovo. Dopo essere ricomposti uscimmo e subito notai il mio anziano estimatore che senza nessun problema si stava masturbando su un divano; mentre passavamo davanti a lui, guardando ansimando mi disse "Francesca aiutami a venire". Fabio mi prese per mano aumentando il passo e apostrofando come porco Umberto che incurante continuava a toccarsi. Mentre tornavamo verso la sala da pranzo, incrociammo Maria che ci fermò dicendo di dover parlare con me qualche minuto. Rimanemmo sole e lei che mi confessò ridendo che mentre io mi ero appartata, lei era stata in camera da letto con il compagno e Umberto che si erano fatti sodomizzare dal suo " serpente" e che poi Umberto dopo aver goduto era venuto a cercarmi. Le dissi che lo avevo visto toccarsi sul divano, lei ridendo mi disse di seguirla cosa che feci nonostante fossi piuttosto stanca. Tornammo indietro alla tavernetta, arrivammo davanti a lui che che appena ci vide fermò i suoi movimenti; ignorando del tutto le intenzioni della mia amica, mi sedetti a fianco a lui, mentre lei, ancora in piedi, alzò la sua lunghissima gamba sinistra, poggiandola sul bracciolo del divano, poi mise la mano sotto la gonna corta che portava e dopo aver tirato fuori il suo enorme membro, lo avvicinò alle sue labbra esclamando decisa "adesso Umberto mi farà una bella pompa, perché non si ****** le donne incinte". Senza neanche aspettare risposta, glielo mise in bocca (ancora moscio)e iniziò a fare avanti e indietro. Io guardavo esterrefatta questa scena surreale, poi notai che lui aveva le mani ai lati e l'uccello ancora in erezione. Rispetto alla sua bassa statura, era bello lungo, molto ricurvo; non so perché forse anche sentendo un po' in colpa per la situazione che stava "subendo" (perché intanto l'affare di Maria aveva raggiunto le sue strabilianti dimensioni e si vedeva che lui faticava a succhiarlo), avvicinai la mia mano al suo pene e iniziai a segarlo. La mia amica mi sorrise poi rivolgendosi a lui disse che avrebbe dovuto chiedere scusa e poi sdebitarsi in qualche modo. Lui annuì ripetutamente esclamando dei versi incomprensibile avendo la bocca occupata; poi dopo un veloce cenno d'intesa tra noi, io aumentai movimenti della mano e quando vidi che stava per venire, aiutata anche dalla forma curva, rivolsi il suo uccello verso la camicia che poco dopo si imbrattò completamente di sperma. Passarono solo pochi secondi e Maria gli esplose in bocca e sulla faccia. dopo essersi pulita la cappella, fece sparire il suo amicone sotto la gonna, poi mi tirò su dal divano ed andammo via lasciandolo in condizioni davvero pietose. In tutto questo mi resi conto che alcune persone avevano assistito alla scena senza dire niente.
Cercai Fabio per la villa, ma non lo trovai, così mi feci accompagnare a casa da una coppia che stava andando via.
Qualche giorno dopo mi arrivò a casa una busta di prada; non ho voluto neanche aprirla rispedita indietro, perché non bisogna mai accettare questo tipo di regali.
10 months ago