LA PUTTANA BIANCA - PART 2
La puttana si era alzata in piedi mettendo i piedi ai lati del mio corpo. Vedere Maddalena dal basso verso l'alto sembrava gigantesca. Sembra più bella, affascinante, attraente con gli umori a gocciolare dalla figa. Si era messa con le mani sul prato e le ginocchia appoggiate sul plaid. Il gran culo della puttana faceva vibrare il mio grosso cazzo. Mi ero alzato, mettendomi dietro il culo di Maddalena. La porca aveva allargato le meravigliose cosce. La figa era apparsa in tutta la sua bellezza erotica. Era coperta da una foresta di peli nei bagnati di umori. Maddalena mi aveva detto: mi devi fare subito il culo! Io avevo voluto avvertire Maddalena: Tu proverai molto dolore, schiaffando il cazzo nel tuo buco del culo. Lei aveva detto: sono cazzi miei! Non ti preoccupare del dolore che mi procura il tuo grosso cazzo! Io avevo appoggiato la punta della cappella sul buco del culo. Maddalena aveva gridato: vai, schiaffa il cazzo nel mio buco del culo. In questo momento mi sento una scrofa alla monta. Io avevo spinto lentamente e con dolcezza il cazzo nel buco del culo. La metà della cappella era entrata nel buco del culo allargando, dilatando l'anello anale, Maddalena aveva lanciato un urlo straziante aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh.. di dolore Io schiaffeggiavo le meravigliose chiappe per far sentire meno dolore alla puttana con la penetrazione del cazzo nel suo buco del culo. Io spingevo il cazzo nello stretto buco del culo e Maddalena urlava di dolore: aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh...cazzo, mi fa un male del diavolo. Si, puttana, il tuo buco del culo si apre. E' dilatato, allargato dal cazzo! Le urla di Maddalena si erano protratti per tutto il tempo del cazzo che era stato nel buco del culo. Tra gli alberi c'era movimento. Non poteva essere il cornuto a fare tutto quel rumore tra gli arbusti. Il cazzo era entrato tutto nel stretto budello. Io avevo fatto passare la mano sotto la pancia di Maddalena. La mano avevo afferrato la figa. Tre dita erano finite nella figa grondante di umori. Gli masturbavo la figa al ritmo del cazzo nel buco del culo. Il cazzo andava avanti e indietro nel buco del culo della puttana. Lei urlava: madonna mia che dolore che sto provando. Mamma, perchè mi hai fatto puttana? Io, nonostante il dolore che provo godo da cagna in calore. Il cazzo con il trascorrere del tempo aumentava il ritmo del va e vieni nel culo della cagna. Le dita sguazzava nella figa. Gli umori colavano lungo il dorso della mano finendo sul braccio. Maddalena sbatteva la testa da una parte all'altra urlando di dolore. Il suo corpo si inarcava alle sferzate del cazzo nel buco del culo. Maddalena si era era fatta piegare di lato sul plaid. L'avevo guardata negli occhi. La puttana piangeva per il dolore che stava provando nel suo buco del culo. Il cazzo continuava ad andare, ruotare, girare nel buco del culo. Io avevo preso il capezzolo tra le labbra succhiandolo. Il latte era finito nella mia bocca e l'avevo deglutito. Succhiavo il capezzolo con passione, piacere e ardore erotico. La troia godeva. Gli orgasmi facevano tremare, vibrare, sussultare il corpo di Maddalena. Le dita scavavano nella figa. Avevo avuto molte donne e non mi era mai capitato di chiavare o inculare una donna che potesse liberare molti umori dalla sua figa. Certo, Maddalena si era definita, cagna, scrofa, puttana per il piacere di essere come si era definita. Il volto di Maddalena era stravolto dai numerosi orgasmi che gli hanno sconquassato i sensi, il corpo, la figa e il buco del culo. Io avevo riempito la bocca di latte. Avevo costretto Maddalena aprire la bocca e sputarci saliva e latte. La porca aveva detto: ancora, porco! Ancora il mio latte dalla tua bocca nella mia. Io avevo succhiato ancora latte dal capezzolo della scrofa e lo avevo sputato nella bocca di Maddalena. Io avevo baciato Maddalena per la prima volta con la lingua in bocca. Il bacio era stato passionale, carico di erotismo. Avevo preso la mano di Maddalena e l'avevo costretta a ficcare due dita nella figa accanto ai miei. le dita si erano messi a litigare nella figa. La troia godeva, gli orgasmi facevano delirare Maddalena di piacere. Il tempo si era fermato. Il cazzo continuava a sbattere nel buco del culo. Maddalena gridava per il dolore che provava a farsi inculare. Gli sputavo in bocca dopo ogni bacio che ci scambiavamo. Maddalena ad un certo punto dell'inculata aveva detto: togli il cazzo dal mio buco del culo e dammelo in bocca. Avevo tolto il cazzo dal buco del culo. L'avevo offerto alla bocca della puttana. La troia aveva leccato il cazzo dalla cappella ai coglioni. Mi leccava il coglioni e faceva risalire la lingua sul troco del cazzo fino alla cappella. Maddalena aveva gridato: fatti avanti cornuto. Vieni a vedere il mio buco del culo dilatato. Il cornuto si era fatto avanti e aveva guardato il buco del culo. L'interno del buco del culo era rosso per essere stato maltrattato dal cazzo. Il cornuto aveva i pantaloni bagnati. Si era pisciato sotto per aver assistito all'inculata della moglie. Il cornuto aveva portato con se altri tre maschi ma i cazzi erano piccoli, come quello del cornuto. Maddalena succhiava, pompava il cazzo con i coglioni messi tra le sue tette piene di latte. La troia aveva munto le tette bagnando il cazzo con il suo latte di scrofa. Io avevo avvertito l'arrivo della sborrata. Avevo gridato a Maddalena: scrofa, mi fai sborrare...mi fai sborrare. Ecco cagna ti schizzo la sborra in bocca. La schizzata di sborra aveva riempito la bocca della cagna di sborra. Il cornuto guardava la moglie assieme ai suoi amici a vedere la sborra finire nella bocca della moglie. La porca sbatteva la sborra con la lingua e la ingoiava. Io ero al settimo cielo per il piacere che provavo a avere succhiato, pompato il cazzo dalle labbra e dalla bocca di Maddalena. La troia aveva leccato, succhiato il cazzo fino all'ultima goccia di sborra. Ero stramazzato sul plaid accanto a Maddalena. Lei aveva accarezzato il mio volto con la sua mano. Mi aveva detto: grazie per avermi trattato da puttana con la presenza del mio cornuto. Aveva detto al cornuto e i due amici: vai andate via. Io voglio stare da sola con Aquila. Rimasti da soli, Maddalena mi aveva dato il cartoncino che si danno agli amici con recapito postare e numero di telefono. Mi aveva detto: tu puoi chiamarmi quando vuoi. Non preoccuparti del cornuto. Sono io che lo controllo. Se vuoi venirmi a trovare puoi venire e troverai sempre la figa a disposizione del tuo grosso cazzo resistente. Mi piaci Aquila! Io avevo ancora succhiato il latte dalle tette di Maddalena. Io e Maddalena avevamo parlato a lungo di altri cose e non solo di sesso. Stava per calare il sole ed era meglio d lasciare quel luogo in cui era avvenuta la nostra conoscenza. Certamente sarei andato a trovare Maddalena. Ancora non sono andata a trovarla a causa del maledetto virus che ci sta decimando. Spero che la mia avventura reale è piaciuta e commentate, grazie amici di hamster .
2 years ago