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Mi piacciono le quarantenni 1/17

Mi piacciono le quarantenni 1/17

Le donne sui 40 sono sempre stata le mie preferite, sono quelle donne che hanno ancora voglia di sentirsi femmine, quelle per le quali è ancora importante piacere sessuale e che si vestono ed atteggiano in modo che il maschio si arrapi e lo attraggano. Le donne a quell’età sono all’apice della loro sensualità e sessualità; sanno di essere fighe e lo dimostrano in ogni occasione.
Spesso non sono più l’oggetto del desiderio da parte dei mariti forse perché c’è assuefazione alla vita matrimoniale e fare sesso col marito non è più così eccitante come ai primi tempi.
Ho avuto l’opportunità di conoscere una donna di 43 anni, sposata da 15 anni. É una donna attraente, con un fisico sodo. Ho avuto il suo numero telefonico e quando l’ho chiamata è rimasta sorpresa e non ha accettato l’invito a cena che le ho fatto; all’inizio ha detto no, ma il corteggiamento continuo con altre telefonate l’ha convinta.
Mi raggiunge in un parcheggio non lontano da casa sua ci dirigiamo insieme con la mia auto in un ristorante elegante così come si fa con una bella donna e così passiamo una serata piacevole tra chiacchiere e risate frammiste a complimenti.
Lei è compiaciuta e divertita.
Dopo la cena ci salutiamo e lei torna a casa felice per la bella serata senza nessun approccio di tipo sessuale. Però il solo fatto che sia uscita da sola, che fosse elegante e che quindi si sia esposta ad un altro maschio, significa che anche lei rientra tra quelle femmine che desiderano qualcosa di diverso.
Dopo una settimana la chiamo per invitarla nuovamente; è contenta e accetta subito.
Questa volta la vado a prendere sotto casa.
Come l’altra volta dice al marito che esce con delle sue amiche e colleghi di lavoro; diversamente dalla prima volta si prepara per la serata. Infatti indossa una gonna nera aderente che mette in risalto le sue forme, collant neri, scarpe col tacco alto e una camicetta bianca. Sotto non si vede ed in seguito scoprirò che ha indossato della biancheria nera di pizzo. Si è anche truccata molto bene e si è profumata con qualcosa che a me piace molto. Risultato: è molto sexy.
Quando entra in auto e si siede e la gonna le sale sopra il ginocchio. Mi saluta con un bacio sulla guancia ed è lusingata quando le dico che è molto affascinante e sensuale. Risponde con un sorriso e dice: Ti piaccio??
Torniamo a cenare nello stesso ristorante della prima volta. La cena è piacevole e l’ambiente molto carino. In realtà stiamo veramente bene e in intimità. Chiacchieriamo molto e ridiamo parecchio raccontando aneddoti nostri e degli altri che conosciamo. Anche questa volta non manco di farle altri complimenti.
Mi azzardo a fare delle battutine piccanti.
Dopo un paio di bicchieri di vino lei appare più libera. Risponde flirtando e provocando. Mi racconta di essere uscita nel pomeriggio e di aver comprato della biancheria nuova. Le chiedo se è quella che indossa. Mi risponde di si e quando le dico che mi piacerebbe vedere come le sta mi risponde scherzando: guarda che sono una donna sposata!!!
Finita la cena la riaccompagno verso casa in auto. Arrivati sotto casa sua, parcheggio e spengo il motore. Ci salutiamo ma continuiamo a scherzare. Le dico che è meglio se va via subito perché altrimenti finisco per provarci.
Lei, sempre con tono ironico, risponde: tanto non avresti nessuna possibilità “Sono una signora per bene, sposata e fedele a mio marito” ma rimane li e non sembra voler andare via.
La sua gonna è salita su e le sue gambe velate di nylon fanno correre le mie fantasie.
Mentre la saluto di nuovo e le dico che deve tornare a casa a fare la brava mogliettina, le poggio la mano sul ginocchio. Lei non la toglie via e mi provoca ancora: “che fai ci provi davvero??”
Le dico che ha un profumo piacevolissimo e mi avvicino per sentirlo meglio.
Lei rimane ferma e mi lascia fare. La bacio sul collo. Mi dice che deve andare via ma non lo fa.
Io proseguo a baciarla sul collo.
Lei chiude gli occhi e insiste dicendo che deve andare ma la voce è tremante e il respiro più frequente.
Le sue mani mi accarezzano la testa e la guidano affinché continui a baciarla.
I suoi sospiri indicano chiaramente che si sta eccitando.
Avverto la sua tentazione di lasciarsi andare completamente ma quando la mia bocca si avvicina alla sua lei ricambia il bacio appassionatamente.
Nella sua testa forse pensa che non deve farlo e che deve andare via ma con il corpo rimane li.
La mia mano dal ginocchio ormai si muove liberamente.
Le sbottono la camicetta. La accarezzo sotto il reggiseno e libero le sue mammelle prosperose. I suoi sospiri si fanno più intensi.
La guardo. Ha i capelli spettinati, la camicetta aperta, le mammelle sopra il reggiseno, la gonna sollevata, le gambe leggermente aperte, gli occhi socchiusi dal piacere.
Sono eccitatissimo.
Ripasso a baciarle il collo e mentre scendo per leccarle i capezzoli la mia mano si infila in mezzo alle sue gambe all’altezza del ginocchio.
Sento che ha un brivido. La mia mano sale su. Lei stringe le gambe per fermarla. Ma poi sento che le apre di nuovo per lasciarla salire.
Le accarezzo l’interno cosce.
Mi chiede di fermarmi ma tiene le gambe aperte.
Io continuo.
La mano è ormai lì.
C’è il collant ma sento che è umido.
Lei insiste “ti prego fermati” ma la mia mano si sta infilando dentro.
Scivola sotto il collant e dentro le mutandine.
Ora posso sentire il pelo, ma soprattutto posso sentire che è completamente bagnata: è un lago. Quando le tocco il clitoride sento il suo gemito di piacere ad alta voce.
Improvvisamente mi toglie via la mano, si ricompone.
Mentre si abbottona la camicetta, mi dice “scusa, ma non posso”.
Mi saluta e dice che deve andare. Scende dall’auto ed entra in casa. Si volta a salutarmi.
Penso che non sia tanto serena. Ho in mente le sue ultime parole e penso che mentre apre la porta di casa, forse, si senta in colpa.
Suppongo che allo stesso tempo non possa liberare la testa da quei pensieri che la vorrebbero maggiormente femmina libera e dal desiderio di sesso extra coniugale, voglia di trasgressione.
Immagino che il marito sia a casa che guarda la TV; lei lo saluta e lui le che e chiede com’è andata la serata con la risposta ovvia: ”bene” seguita da una serie di bugie innocue e semplici.
Scoprirò in seguito che vestita è andata in bagno, si è chiusa la porta a chiave, si è messa con la schiena al muro ed è rimasta li a sentire se stessa e le ci fossero reazioni del suo coniuge. É rimasta lì per mezzo minuto, tanto da calmare il cuore che batteva alle stelle mentre raccontava bugie al marito.
Ha chiuso gli occhi e pensato a ciò che è successo in auto con me.
Si è sollevata la gonna, infilata una mano nelle mutandine e immaginando la mia mano che la accarezzava ha iniziato una masturbazione.
É ancora bagnata ed è venuta rapidamente soffocando un urlo ma godendo tantissimo come non accadeva da moltissimi anni, forse da ragazzina alla scoperta del sesso.
Dopo aversi lavato le mani ed esce dal bagno.
Ha detto al marito che è stanca e che sta andando a dormire.
Mentre è a letto continua pensare a me che la toccavo impunemente in auto, mi scrive un SMS: “Ciao mio carissimo. Ho pensato a quello che è successo in macchina. immaginando la tua mano nelle mie mutandine sono venuta dopo 1 minuto e continuo a pensarci!!! Grazie per la bella serata. Fatti sentire”

Ho passato una settimana felicissimo di averla avuta con me. Non pensavo che a lei ed alle sensazioni che mi aveva dato. La sentivo vicina come un’ombra. Le seghe sia di mattina che di sera dedicate a lei sono state meravigliose.
Venerdì mattina, sapendo che era sola in casa l’ho chiamata: “Ciao. Come stai?”
“… e tu?”
“Ti ho pensato tanto e sei sempre nei miei pensieri. Stasera usciamo?”
“Anche io ti ho pensato tanto e molto profondamente. Non ho fatto altro che pensare a te. Ogni mio gesto te l’ho dedicato”
“Anche il sesso?”
“Quello al primo posto”
“Allora usciamo?”
“Visto che insisti dovrò dire che uscirò con le mie amiche e che tornerò tardi. Ti va?”
Non aspettavo altro.
“Alle 20.30 sarai pronta?”
Mi conferma l’ora ed io mi faccio trovare pronto sotto casa sua.
Sembravo il suo fidanzato e non il suo amante.
Entra nell’auto e mi volto per darle un bacio sulle labbra ma lei mi porge la guancia.
“Andiamo all’ormai solito ristorante? Che ne dici?”
Li ci trovavamo bene e la discrezione oltre alla signorilità erano garantite.
All’entrata la aiuto a togliersi la giacca e il maître ci fa accomodare in un piccolo tavolino dove l’intimità è essenziale e le nostre braccia possono arrivare a toccarsi senza estendersi eccessivamente. Lei si accomoda sulla sedia dorata con la seduta di velluto granato.
Rimango sbalordito: lei indossa una camicetta di seta semi trasparente sbottonata al punto giusto, una minigonna nera con spacco laterale che lascia vedere le splendide curve armoniose delle sue gambe…. e poi quel suo portamento, quel modo di porsi in quell’ambiente e la sua figura mi prendono come mai prima. Sono eccitato solo a guardarla; è estremamente attraente e tutte le mie convinzioni e le mie certezze hanno finalmente riscontro.
Lei fa una gran bella figura in quell’ambiente raffinato; sembra fatto proprio per lei e son contento di averla con me.
Beviamo un aperitivo e subito dopo iniziamo a mangiare.
Una sua mossa inaspettata mi lascia di stucco durante la cena.
Sento sotto il tavolo il dorso del suo piede accarezzarmi la caviglia, poi la gamba ed infine salire piano piano fino ad accarezzare il mio membro. Non mi importa di quello che può pensare la gente o se può vederci: è la mia occasione. Mi ha fatto arrapare e la mossa è un chiaro messaggio.
Finalmente sono riuscito ad uscire con lei per farsi scopare e non voglio perdermi questa opportunità per nessuna ragione al mondo.
Finiamo di cenare e lei senza indugi mi propone:
“Ti va di uscire da qui e se ti va andiamo a casa tua?”
Era l’avverarsi del mio desiderio principale. La scopro così anche intraprendente proprio come una femmina che ha bisogno di fare sesso.
Il vino bianco bevuto da lei la rende euforica al punto giusto.
Eccitati e strafelici ci avviamo in auto verso casa.
Nel sedersi la sua gonna risale e ne approfitto per poggiarle la mano sulle gambe. Lei non si ritrae ne allontana le mie dita che la accarezzano mentre si ride e si scherza.
Arriviamo a casa e lascio le luci spente per creare un po’ di atmosfera facendo in modo che le candele creino delle zone di penombra nella stanza rendendo l’ambiente adatto alla situazione.
“carina la tua casa! Mi piace veramente. Si nota che vivi solo”.
“Dici veramente?” rispondo mentre le levo il soprabito.
Passo dietro di lei e le bacio il collo, l’orecchio e poi ancora il collo soffermandomi e continuando nuovamente, mentre nel frattempo piano piano, sbottono la camicetta. Arrivo alla bocca e la bacio mentre con le mani toccavo il seno sentendo i capezzoli inturgidirsi al mio tocco.
Piega la testa all’indietro e si lascia andare in un bacio profondo e lungo. Esploro la sua bocca e lei fa altrettanto nella mia per molto tempo
Le tolgo la camicetta e le apro la gonna aprendo la cerniera. Mi abbasso con la testa all’altezza dei glutei, levo la gonna e appare la sua figura splendida di donna matura in perizoma e reggicalze. Le calze scure e tutta la lingerie ben accoppiata sia nello stile che nel colore fanno si che sembri una modella.
Lentamente le sfilo il reggiseno e bacio sia il petto che le mammelle non trascurando i capezzoli che prontamente si induriscono. Oh! Quanto sono belli!
La lascio in calze e mutandine. Da quella posizione apro leggermente il solco dei glutei e continuando sempre nella stessa direzione la lecco per tutta la lunghezza delle cosce soffermandomi sull’ano. Con la lingua salgo baciando ogni vertebra della schiena fino ad arrivare al collo dove l’impeto dell’eccitazione mi fa accanire non poco. Non riesco a controllarmi, l’eccitazione è troppa e ho voglia di sfogarmi.
Mi seggo su una sedia, la prendo per mano per avvicinarla a me per avere i suoi capezzoli all’altezza della bocca e con le mani accarezzo delicatamente l’interno coscia mentre con la bocca succhio le mammelle ed i capezzoli strapazzandoli con la lingua.
Ora la sento eccitata. L’interno coscia è già bagnato dei suoi umori e quell’odore mi inebria.
In quel momento la sogno distesa in modo da aprirle le gambe e leccarle.
La tentazione è forte ma preferisco aspettare per gustare con calma questo piatto speciale.
Salgo con le mani e le introduco un dito in vagina e subito cerco il clitoride per masturbarlo. Mi favorisce l’introduzione del dito nella vagina aprendo leggermente le gambe e spingendo il bacino in avanti.
A questo punto estraggo il dito dai suoi umori vaginali e li spargo su un capezzolo mentre il restante lo metto in bocca e lo lecco.
Mi avvento nuovamente sulla vagina ma questa volta con due e poi con tre dita.
L’eccitazione si vede e gli umori aumentavano a dismisura.
Estraggo le dita e infilo due di queste nell’ano allargandole e riavvicinandole ma avanzando sempre dentro di lei per allentare lo sfintere.
La mia amica ora ansima dal piacere e la sua pelle è ricoperta da una pellicola di sudore che la rende ancora più affascinante.
Da parte mia non riesco più a trattenermi.
Il pene mi scoppia, le vene si sono gonfiate e la cappella ha raggiunto il massimo della dilatazione.
Mi sono levato dalla sedia per far sedere lei così mi è facile offrirle il pene da mettere in bocca.
Lo accoglie volentieri subito mi lecca la cappella, poi l’asta e nuovamente la cappella massaggiando con una mano i testicoli e tenendo con l’altra il mio sesso.
Ormai la mia resistenza è al limite e sto per venire.
“sto per venire” e lei d’istinto apre la bocca per ricevere la sborra. Aspetta famelica che lo spruzzo esca.
“Eccomiiii!!” e la sborrata va nella sua bocca che, a causa della quantità di sperma, non riesce a trattenere facendo cadere parte sul mento ed anche sul seno.
Nonostante l’orgasmo il mio pene era ancora duro.
Lei, con abili colpi di lingua e di mano, risucchia le ultime gocce di sperma rimaste nel mio sesso lasciandomi stremato.
I suoi gesti sono di pura femmina che vuole gustarsi il sesso in ogni aspetto o forse vuole dar sfogo anche lei alle fantasie represse.
Sono esausto ma ho una voglia sfrenata di continuare. Mi distendo sul divano mentre lei si trastulla il clitoride rimanendo seduta sulla sedia.
Voglio vederla mentre lo fa. Mi avvicino e le bacio un piede, poi la caviglia.
Risalgo lungo la gamba destra ed arrivo all’interno coscia e mi trovo davanti un mare di umori.
É totalmente bagnata e con mia grande gioia mi ci tuffo leccando intensamente.
Arrivo finalmente alla vagina, metto le gambe della mia amica sulle mie spalle e le lecco inizialmente le labbra poi il clito ed infine penetro completamente la vagina con la lingua che mi sembra più lunga che mai. Vorrei arrivare fino in fondo nella parte più profonda.
É quello che ho sempre sognato e desiderato fin dalla prima telefonata. Sognavo di leccare ore ed ore la sua figa.
Ora mi sento appagato e sento la donna eccitata. Ho la sensazione che voglia sottrarsi alla mia presa ma la tengo salda. Si comporta da femmina esperta di sesso. Si agita per assaporare il sesso nelle sue sfaccettature.
Penso che il marito l’ha educata bene.
Ho voglia di stringerle il clito con le labbra e poi, afferrandolo gentilmente con i denti, lo tiro verso di me rilasciandolo subito dopo e leccandolo nuovamente. La mia amica ora senta che sta per venire.
Quanto desidero avere il suo spruzzo in bocca!
Pare che mi abbia letto nella mente ed ecco che il getto mi arriva dritto in bocca mentre la masturbo con le dita mentre con la bocca spalancata sto di fronte alla sua intimità pronto a raccogliere ogni goccia del suo nettare.
La osservo ed ecco che, lei bellissima come non mai, si dimena con un spasmo violentissimo tanto che a stento riesco a trattenerla e mi venne spruzzando sul volto e ne posso gustare il sapore cercando di recuperare quel che non era indirizzato sulla mia bocca.
Sollevo la mia amante dalla sedia e mi ci siedo io facendo sedere lei su di me in modo che il mio membro
Apra la sua rosellina posteriore. Lo sento stretto ma cedevole. Mi incita a prenderla li ma non voglio entrare in lei completamente.
Seduta così posso introdurre le mie dita nella sua figa ben aperta ed ospitale.
La posizione è fantastica: il pene e l’azione delle dita in vagina eccitano fino allo sconvolgimento la donna che oramai senza freni si abbandona alle emozioni ed al godimento.
Estraggo il pene dall’ano e, anche se mi sono ripromesso di non penetrarla, desidero solo che il mio pene abbia il profumo del suo buchetto posteriore in cui i liquidi vaginali si sono mischiati.
Mi chiede di masturbarmi. Lo faccio e vengo ancora.
Le chiedo di spalmarsi lo sperma sui capezzoli e quando ha finito li lecco.
Prima di trasferirci in camera da letto, faccio stendere la mia amante sul pavimento e, lentamente, le faccio colare del miele tiepido dall’alto delle spalle giù verso il seno ed i capezzoli.
La sensazione che si prova É indescrivibile ed estremamente eccitante. Ancor di più se durante la colata ci si rilassa completamente, lasciando che il tuo partner le titilli il clitoride facendole provare una sensazione inebriante che le sole parole non descrivono sufficientemente.
Lei è molto docile e si lascia fare tutto quel che desidero. La vorrei come moglie ma è decisamente meglio come amante per il solo sesso.
Ci trasferiamo sul letto ormai stanchi e soddisfatti, nudi completamente. La sua lingerie è andata distrutta, io ero già nudo fin dall’inizio.
Ci baciamo abbracciati scambiandoci parole d’amore e descrivendo le sensazioni provate ed anche i desideri avuti durante i nostri giochi.

Chiedo alla donna quando volesse rientrare a casa.
“Non preoccuparti. Stanotte sono da Marinella. Lei è una mia amica da cui vado spesso a dormire quando la notte finisco tardi. Ora devo chiederti di zittire un attimo perché devo chiamare mio marito”
“Ciao amore. Tutto bene? Io mi fermo a dormire da Marinella. Siamo ancora qui in pizzeria e poi andiamo a ballare e chissà a che ora torniamo. Non ti preoccupare. Torno domattina. Pensami. Buona notte. Baci”
Non ho sentito la risposta del marito ma chiude senza preoccupazioni e si ridistende sul letto baciandomi da perfetta amante. Incrocia le sue gambe con mie; la sua pelle sembra un velo di seta e mi piace sentire la sua tonicità. Appoggia la testa alla mia ponendo la sua mammella destra a contatto del mio torace.
Le passo un braccio dietro il collo e le accarezzo l’altra mammella giocando con il capezzolo.
Laura inizia a raccontarmi che uno dei momenti più belli è stato quando l’ho fatta sedere e le ho chiesto di masturbarsi.
“Te lo voglio raccontare come se dovessi scrivere un racconto, così mi sento più libera e disinibita”
“Fai pure” rispondo
Ed ecco che inizia.
L’uomo che avevo davanti era bello ed eccitato. Ero estasiata da lui. Mi ha preso e mi sono subito sentita eccitata già dopo la telefonata. Non ho saputo resistere al richiamo ormonale.
Era lui il mio uomo. Lo sentivo maschio e volevo che fosse mio.
Dopo la cena siamo andati a casa sua e li mi sono sciolta. Ho fatto un po’ la puttana mostrandomi facilmente e facendolo eccitare con la mia lingerie il cui colore contrastava con la mia pelle. Prima di uscire mi sono depilata tutta lasciando un piccolo ciuffo di peli cortissimi sopra la fighetta solo per questioni sentimentali che altro. A mio marito piace che abbia quella microscopica radura.
“a te piace?”
“Si. Piace anche a me. La trovo morbida e non disturba affatto il passaggio della lingua” risposi
Il mio amante mi ha spogliato e fatto sedere su una sedia che per me è stata la sedia dell’amore.
Ho iniziato a segarlo e di tanto in tanto gli leccavo e baciavo la cappella.
Mamma mia, iniziai a pensare ad alta voce, è veramente un bellissimo cazzo!
Non capivo cosa mi stesse accadendo era incredibile ma mi eccitava persino segarlo.
Volevo essere scopata, penetrata dal suo sesso. Lo volevo con tutta me stessa dentro di me.
Mi ritrovai in maniera naturale a chiamarlo amore ”Dai amore mio fammi vedere quanto sei bravo, inondami regalami tanta bella cremina”.
Persi la cognizione del tempo sino a quando lo sentii irrigidirsi, il suo bestione, seppure per me incredibile, divenne ancora più grosso poi lo vidi pulsare.
Il primo fiotto mi colse all’improvviso, potente, lo vidi sorvolare il mio viso e depositarsi parte tra i capelli e parte sulla fronte, poi un secondo ed un terzo densi e carichi di una quantità incredibile mi riempirono la bocca abbondantemente. Ne ho lasciato cadere sul seno.
Era in quantità per me sconosciuta.
Quando finì le ultime gocce le ho strizzato il suo sesso e inghiottito il suo sperma.
Era la prima volta che mandavo nello stomaco lo sperma ma ritenevo fosse un giusto compenso a chi mi aveva dato tanto. Era qualcosa che avevo sempre rifiutato pensando che inghiottirlo fosse un gesto da puttane. Per lui ho cambiato idea; ho vinto le remore e le repulsioni ed ora assaporo un nuovo gusto meraviglioso e misterioso.
Il suo sesso non ha accennato al minimo rilassamento e ho avuto un moto spontaneo:
“Ma quanta ne fai?”
Ero piena di sperma dal seno in su.
Sorridendo ho chiesto se qualcuno mi potesse aiutare prima che affogassi nello sperma.
Avevo un occhio chiuso perché era stato colpito da delle gocce del suo seme.
Gli ho chiesto di pulirmi almeno l’occhio.
Roberto si è allontanato per prendere un asciugamano.
Più che vedere ho intuito che Roberto al ritorno si è accostato a me e la sua lingua ha iniziato a ripulirmi.
Il pensiero che il mio amante mi stesse leccando lo sperma mi colpì come un martello e la razione è stata un enorme sensazione di caldo improvviso tra le gambe. L’ho pregato di leccarmi lì giù nella fighetta per liberarmi dalla voglia e quando la sua lingua è arrivata sono esplosa nell’ennesimo orgasmo. É stato fantasmagorico. Forse non mai goduto così intensamente e profondamente.
Lui con calma mi ha ripulito con accuratezza.
Mi ha continuamente baciata travasando nella mia bocca, con le labbra e la lingua, lo sperma raccolto nella navigazione sulla mia pelle.
Inaspettatamente il sonno non mi ha sopraffatta dalla stanchezza. Mi sono diretta allora in bagno per lavarmi.
Di solito con mio marito mi mancavano le forze e non riuscivo neppure ad alzarmi per andare in bagno a rinfrescarmi. Tante volte sono sprofondata immediatamente in un sonno profondo.
Ora non mi è successo. Mi sono anche io sentita eccitata e arrapata pronta ad essere scopata nella figa grondante di umori e ansiosa di avere il mio amante dentro di me per coronare e soddisfare il mio maggior desiderio. In quel momento volevo urlare di felicità e comunicare il mio grande orgasmo.
Mi sono fatta una doccia rapidissima di qualche secondo ed altrettanto ristoratrice senza bagnarmi i capelli o sciogliere il trucco che mi ha rigenerato ulteriormente. In quei pochi secondi sotto la doccia ho avuto modo di ripensare a quello che stava accadendo e come avevo potuto comportarmi così.
Perché non mi sono fermata per tempo prima di acconsentire a vedermi con lui?
Perché mi è venuta voglia di un altro maschio che mi facesse provare nuove sensazioni?
Perché ho avuto voglia di sesso diverso da quello usuale?
Soprattutto come avevo potuto uscire con un uomo che ora era il mio amante?
Adesso cosa sarebbe successo?
Di sicuro nulla sarebbe stato come prima.
Nella mia mente pensavo che era innegabile che quella mattina avevo provato un piacere che non immaginavo potesse esistere o che era sopito da anni e non provavo più.
Non amavo quell’uomo che era li con me ma ero conscia che se lui avesse voluto sarei stata disposta a fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto pur di riprovare ancora a far l’amore e la cosa mi spaventava.
Farlo con mio marito era dolce ma Roberto mi possedeva sin dentro l’anima.
In fin dei conti quel mattino al momento della telefonata i miei sensi di colpa nei confronti di Nando, mio marito, erano durati lo spazio di un attimo.
Ed ora è bastato che mi mettesse il suo possente cazzo in mano ed avevo accantonato tutto per dedicarmi solo a lui affinché godesse e ricambiasse con tutta la sua forza e fantasia sessuale.
Se mi avessero detto che ero così carnale avrei pensato che erano matti, eppure ero proprio io quella che si era comportata come una puttana, senza alcun ritegno, vogliosa solo di godere e far godere.
Ora i fatti danno ragione al mio desiderio e sto finalmente esplorando il mio corpo e il mio erotismo
Pensavo anche che era il caso di fare una lunga chiacchierata con mio marito.
Al ritorno a letto mi sono presentata nuda e fresca, ritemprata e pronta ad una nuova battaglia.
Poiché le schermaglie amorose erano in corso, ho voluto proseguire affinché a questa battaglia ci fosse un vincitore.
Volevo vincere io ed ho chiesto che mi entrasse dove lui desiderava.
Ha preferito la rosetta posteriore che veniva inumidita continuamente dai miei umori che l’eccitazione continuava a produrre. Quando sembrava che dovesse allargare lo sfintere si è ritratto e la cosa non mi è dispiaciuta; so che all’inizio dell’introduzione si prova dolore e lui è stato così carino che non ha voluto sottopormi alla resistenza. Forse il suo sesso sarebbe stato troppo grosso per me.
Ha scelto la via naturale: la mia figa e visto che non è slabbrata e neanche molto aperta la chiamerei fighetta.
Roberto era molto eccitato e il suo cazzo premeva sulla mia figa.
Mi ha sollevato dalla sedia dove ero e mi è entrato in bocca con la cappella.
”Laura, tesoro mio, leccamelo bene perché dopo ti voglio scopare tutta”.
Obbedendo al mio amante ho avvolto piacevolmente la mia lingua sul glande mentre con la mano ho afferrato il tronco e dolcemente l’ho menato.
Poi l’ho tolto dalla bocca e gli ho leccato l’asta per passare a dedicarmi alle palle.
Ero indemoniata. La situazione mi coinvolgeva, mi intrigava e non mi intimoriva.
Immaginavo che Roberto poteva anche farmi delle foto e l’idea mi eccitava ancora di più. Mi sentivo veramente troia e in preda alla libidine sfrenata. Ero diventata esibizionista.
Lui aveva il membro durissimo, mi ha sollevato, sbattuto velocemente sul divano e preso un un cuscino me lo ha sistemato sotto i glutei. Questo per potersi mettere tra le mie gambe spalancate che mostravano la figa umida e lubrificata.
Con mio grande piacere ha preso a leccarmi la fighetta. L’ho afferrato per i capelli e spinto la testa sul mio pube.
La sua lingua mi ha slinguato il clitoride e le grandi labbra.
Gemevo a voce bassa e guardando verso la porta mi è sembrato di vedere un’altra persona che guardava noi amarci. La persona non in realtà non c’era ma l’idea ha s**tenato un orgasmo molto lungo a squassante. Mi sono contorta e ho gridato perché mi sentissero quanto godevo nel fare sesso con Roberto
Mentre il mio amore mi leccava, ho portato una mammella in bocca cosi mi sono succhiata il capezzolo.
Ero molto sconcia, il pensiero che qualcuno mi vedesse mi eccitava al massimo.
Mi sentivo diversa, disinibita…. ansimavo, ma era il momento di averlo dentro.
“Amore ti voglio”. Roberto mi accontenta.
Si leva, si mette davanti a me, le apro al massimo le gambe e mi conficca il pene dentro.
Roberto inizia a darmi dei colpi in sequenza, prima di assestamento, lenti ma profondi e intensi come spinta, poi sempre più forti.
Il cuscino sotto di me favoriva l’entrata del suo membro fino a far battere la radice contro il mio pube, dandomi delle forti sensazioni.
Ho sollevato le gambe ed ho portato i talloni sulla schiena come ad abbracciarlo con le gambe.
Davo io il ritmo delle penetrazioni.
Mi sentivo come la protagonista dei tanti video porno a cui ormai ero abituata a guardare per eccitare mio marito.
Incurante dei rumori del letto e nemmeno delle nostre parti intime che battevano furiosamente, mi sento chiavata con ardore finche. mordicchiandomi l’orecchio, il mio amante mi sussurra ”Vengo , tesoro, ti riempio tutta ahhhh!!!!”
Mordendomi le labbra per non urlare ed allarmare i vicini di casa, arrivo anche io ad un nuovo orgasmo godendomi quegli spruzzi di sborra calda dentro di me.
Roberto è stato favoloso. Un vero amante.
Ora, stanco, è crollato su di me.
Mi bacia e mi abbraccia mentre respiro profondamente per rimettermi dall’orgasmo così forte.

La fine del suo racconto è suggellato da un bacio profondo che porta le nostre lingue ad intrecciarsi per molti minuti. Lei ha un sapore ottimo e a me piace assaporare e sentire nelle narici quell’aroma di sperma che le avevo dato durante minuti passati da poco.
Non mi aspettavo che lei dormisse da me. Non mi aspettavo neanche che fosse così affamata di sesso. Non mi capacitavo per la meraviglia di questa donna che avevo tra le mie braccia.
Mi viene spontaneo chiedere quale fosse stata la sua migliore esperienza sessuale.
“Perché lo vuoi sapere?”
“Perché penso che tu abbia sposato tuo marito ma in precedenza tu abbia avuto altri maschi che ti hanno soddisfatto maggiormente. Intendo dire che forse hai avuto qualche maschietto, prima del matrimonio, con cui ti sei sentita più femmina e ti abbia montato meglio del tuo attuale uomo”
“Si, è vero. Quando da ragazza lavoravo ho avuto un’esperienza con un collega di lavoro. Fare l’amore con lui era solo sesso e niente più. Quelle esperienze le sogno spesso e, te lo dico in gran confidenza, ogni volta che ci penso le sogno e devo scaricare le libidine che mi prende sditalinandomi. Non hai idea di quante volte lo devo fare in bagno di nascosto soffocando i gemiti e sempre con la paura che qualcuno in casa mi senta”
“Ora ci stai pensando?”
“Ora no perché tu stai facendo sesso come ho sognato per anni in modo meraviglioso e soddisfacente. Stanotte mi sembra di essere la protagonista di un film porno. Inoltre sono eccitata perché lo sto facendo senza che mio marito sappia niente e spero non lo sappia mai anche se….”
“…anche se?”
“anche se sto pensando di lasciarlo”
“Non c’è motivo di divorziare da lui. Potresti amare me e vivere per il resto con lui. Lui è soddisfatto di fare sesso guardando film porno? Bene! Lascialo fare e non negarglieli. Anzi! Fai in modo che ne abbia una collezione e che sia esposta tranquillamente in qualche libreria della casa”
“Si. Forse hai ragione. Tutto sommato è meglio così”
“Raccontami di quel maschio che ti è rimasto nel cuore e che ti fa andare fuori di testa con la libidine che ti ritrovi”
Mi ricordo che abitavo da sola ed ero al secondo anno di lavoro in una azienda. Un giorno ero appena uscita dalla doccia. Indossavo solo il mio accappatoio rosa e mi stavo asciugando con cura le gambe. Le stavo guardando: nonostante la mia età non proprio da teenager, avevo 26 anni, mi sentivo terribilmente attratta da Davide, un ragazzo più giovani di me di 6 anni non vedevo l’ora di raggiungerlo nel suo ufficio.
La nostra relazione andava avanti ormai da 11 mesi e mi appaga nella maniera più soddisfacente, molto meglio rispetto a tanti ragazzi della mia età, forse per merito del suo bel cazzone….eh sì perché oltre ad essere giovane, prestante, con un bel fisico asciutto e curato, in mezzo alle gambe aveva un gran bel cazzo lungo e largo, molto nodoso con una cappella enorme che come mi avvicinavo svettava fiera davanti a me.
Mi bagnavo al solo pensiero di sentirmelo stantuffare tra le gambe e non mancava molto al nostro incontro. anche se non ero più ragazzina di 15 anni mi sentivo sexy sono ed avevo le curve giuste per far gonfiare le patte degli uomini ed era un bello e buffo vederli così imbarazzati mentre cercano di coprire la loro voglia di scoparmi in qualsiasi modo.
Avevo dei bei capelli castani, ben curati e gli occhi nocciola che, a detta di tutti sono molto profondi, ma anche terribilmente intriganti. La seconda di seno sodissima con i bei capezzoli che somigliano a quelli attuali ma più somiglianti a dei chiodi; avevo anche un bel sedere tondo e alto che a volte non disdegnavo di farmi aprire.
Tornando al mio maschietto di turno era un ragazzo “normale” con un lavoro da impiegato molto impegnato in ufficio e dato che la maggior parte delle volte rimane solo mi piace fargli un po’ di “compagnia” proprio in quel luogo così noioso.
In effetti era un modo per renderlo un pochino più vivace durante i nostri incontri.
Mi ricordo che mi stavo preparando per incontrarci, quella sera avevo pensato di indossare un bel completino di pizzo nero con reggiseno che mettevo in risalto il mio balconcino pronunciando le mie curve e un bel perizoma molto molto succinto. Mi ero depilata tutta lasciando solo due striscette di pelo che disegnavano una V con il vertice diretto verso il clitoride. Le labbra della mia fighetta erano già gonfie ed avevo inoltre preparato un bel top molto scollato di colore nero che lasciava intravedere leggermente i contorni del reggiseno. Un paio di jeans a vita bassa molto molto aderenti con un bel paio di stivali neri a tacco alto.
Mi stavo preparando con molto impegno. Volevo essere impeccabile. Dopo essermi vestita mi pettinai e d ho delineato con una linea di trucco i miei lineamenti, uscii di casa.
Nel tragitto i miei pensieri erano solo per lui e per ciò che avrei fatto. In auto la mia mano andava in continuazione tra le mie gambe a massaggiarmi. Mi sentivo gonfia di piacere e non vedevo l’ora di incontrare Davide quella serata che si profilava come caldissima ed estremamente perversa.
Prima di salire nel suo ufficio pensai che sarebbe stato meglio prendere qualche stuzzichino da mangiare tra una scopata e l’altra ed entrai in una rosticceria vicino all’ufficio.
Quando entrai gli sguardi dei ragazzi erano tutti puntati su di me; mi stavano letteralmente spogliando e scopando con lo sguardo. Questo non faceva che aumentare il mio piacere e la mia voglia a dismisura.
Quindi pago e corro subito in ufficio da lui “Lo voglio!” mi dissi. Non avevo altro pensiero in testa.
Suono al citofono e lui con la sua voce profonda e con un leggero tono d’ansia mi dice di salire. Sapevo che mi stava aspettando e scommetto che anche il suo bel cazzone non vedeva l’ora di divertirsi un bel po’.
Salgo con l’ascensore e sento una strana frenesia che si impossessa di me.
Inizio a massaggiarmi con veemenza tra le mie gambe. Metto con fatica una mano dentro i jeans e sopra il perizoma e sento la mia fica completamente bagnata.
Arrivo al piano e mi ricompongo leggermente per evitare di incontrare qualcuno che mi veda così arrapata, ma anche perché non voglio che Davide mi veda così.
Adoro giocare a fare la donna navigata con lui, di concedermi solo per dare sfogo ai suoi desideri e voglie più perverse. Credo che lui sappia che comportarmi così con lui sia un gioco anche perché sentivo di essere perversa almeno quanto lui. Suono alla porta e sento un lontano “arrivoooo”
Mi apre la porta. Indossava un completo elegante, gessato di colore scuro, una camicia che evidenzia il suo fisico atletico e con la cravatta che subito stuzzica un pochino le mie fantasie sull’andamento della serata e su eventuali giochi da fare.
“Ti aspettavo. Come mai ci hai messo tanto???” mi dice lui fremente ed io rispondo ”Beh! Vedi c’era un po’ di traffico. Poi ho pensato che dovevi ancora cenare, quindi mi sono fermata a prenderti qualcosa”
Mentre gli rispondo faccio la vaga e abbasso lo sguardo tra le sue gambe e vedo che alla mia vista il suo membro già sembra voler strappare i pantaloni.
“almeno il ritardo è giustificato dal fatto che mi hai portato la cena e……”
“e??!!” controbatto io, mettendomi di fronte a lui mettendogli la mano contro il suo petto come a volerlo intimorire ed allontanare. Lui per niente intimorito sposta la mia mano facendola scorrere verso il basso replicando
“A metterti così in tiro e spudoratamente sexy per me” con la mano sfioro il bozzo ormai prorompente che ha tra le gambe mentre lui continua ad apprezzare il mio abbigliamento sfiorando con mano delicata ma allo stesso tempo molto efficace il reggiseno poi il top e ed anche la punta delle mie mammelle.
A quel tocco così delicato ma anche terribilmente esplicito i capezzoli mi si fecero durissimi e sentì un fremito tra le gambe.
Pensavo ‘Dio!!! così giovane ma così terribilmente sfacciato e pervertito da stregarmi’ Non è che sia bellissimo ma ha quel modo di fare che ogni volta sconvolge tutti i miei piani.
Per evitare di perdere il controllo e continuare il mio gioco con lui mi allontano e gli dico ” guarda mio caro che non mi sono messa così per te. Stasera sono venuta solo a portarti la cena…non mi va di trattenermi. Ho un altro impegno!”
Lui del tutto non curante delle mie parole ”Allora se non sei qui per me tienimi compagnia per cena poi se hai un altro impegno puoi anche andare via”
Mentre lo dice mi guarda come se in questo gioco delle parti avessi da perdere soltanto io.
Con uno sguardo mi inietta nella mente tutte le cose che mi farebbe quella sera. Le vedo scorrere rapidamente come le immagini accelerate di un film
Vedo come brama il mio corpo, vedo il suo membro che fa gonfiare i pantaloni ma dal suo viso non si nota neanche un’emozione su quello che il resto del suo corpo mi comunica.
“Beh! mio caro Davide, sarò molto felice di tenerti compagnia mentre mangi ma ti pregherei di fare in fretta, mi conosci, sono una donna puntuale e non voglio mai fare tardi a degli appuntamenti”
“Va bene. Allora mettiamoci in sala riunioni almeno così mentre mangio mi racconti quello che hai fatto oggi e poi voglio sapere chi è questo tipo che merita tutta questa attenzione da parte tua. Andiamo! Vieni! Seguimi!”
Lo vedo camminare davanti a me con questa sua sorprendente aria di superiorità che non fa altro che aumentare la mia eccitazione. La libido stava salendo rapidamente. Desideravo tanto avere un orgasmo davanti a lui.
Con discrezione faccio scivolare la mia mano sulla mia fica sentendola incredibilmente gonfia e completamente fradicia. Me la massaggio mentre seguo Davide fino alla sala riunioni cercando di trattenere i respiri affannati che il mio massaggio mi provoca in quella breve camminata fino alla sala riunioni.
“Prego. Accomodati. Mettiti vicino a me”
sentivo i suoi occhi e la sua voglia addosso e so che lui in quel momento sente le stesse cose.
Mentre io gli guardo la parte bassa lui mi fissa tra le gambe e mentre addenta con gusto il panino mi dice
” vedendo come camminavi e in quale attività ti stavi lasciando andare, questo tizio deve farti eccitare talmente tanto che stavi facendo eccitare anche me cercando di nascondere e reprimere i tuoi sospiri”
Wow! Ma come aveva fatto?” e prosegue ”pensavi che non me ne fossi accorto?”
Guardavo la sua bocca che si muoveva e soprattutto le labbra e tra me pensai ’quanto vorrei che i miei capezzoli e la fighetta fossero al posto del panino’
“beh! Avanti! dimmi, conosco questo Dio del Sesso che ti provoca tutti questi ardori?”
Anche se oramai sono diversi mesi che ho rapporti sessuali con Davide mi sento a disagio di essermi fatta scoprire così mentre mi toccavo ed incapace di reprimere le mie voglie
Abbasso lo sguardo ancora sui suoi pantaloni e farfuglio qualcosa.
Lui è una persona un po’ più giovane di me, moro con degli occhi neri grandi, delle labbra carnose che adoro mordere, atletico ma non palestrato e soprattutto ha un cazzone enorme che mi scopa come non ha mai fatto nessuno finora”
Gli stavo dando la sua descrizione.
Lui finì di mangiare il panino e si alzò in piedi venendo verso di me, prese una sedia e ci sedette togliendosi la giacca e slacciandosi il primo bottone della camicia.
Con la sua aria spavalda
”Beh! .. e come si chiama questo fenomeno? Forse Davide?!”
Mi aveva scoperto.
Avevo perso alla grande ma non ero per niente scontenta.
Sollevai il viso con fare da furbetta e gli dissi ”Ora che l’hai saputo e l’hai capito dall’inizio cerca di essere all’altezza di come ti ho descritto!”
Lui ribatte in un attimo ”Da come ti toccavi penso che stasera ti sistemo per le feste, con me non vince nessuna se non sono io a deciderlo”
Forse è proprio questo che mi tiene legata a lui, questa sua strafottenza in quei momenti …. e pensare che fuori sembra quasi troppo buono e malleabile.
Si solleva dalla sedia e di fronte a me si toglie la cravatta che lancia sul tavolo aggiungendo
“questa, magari, dopo ci servirà”
Questa frase mi accende di più la voglia di essere sua.
Si slaccia la camicia ma mi alzo in piedi e decido di dargli una mano.
Lui non sembra per niente sorpreso, anzi insiste
“Credevo che volessi farmi fare tutto da solo” mi sussurra all’orecchio mentre slaccio con calma erotica i bottoni della sua camicia baciandolo lungo il torace. Leccando delicatamente il contorno dei suoi pettorali mi fermo sui capezzoli e giro la mia lingua tutta attorno guardando l’eccitazione crescere sul suo viso. Poi mi abbasso scendendo via via sempre più giù bacio e lecco ogni centimetro di pelle con la mia bocca. Gli slaccio la cinta dei suoi pantaloni mentre metto la mano sopra il suo pacco, che è già duro e riempie abbondantemente la mia mano che non riesce a contenerlo tutto.
Scendo ancora ma mi sento tirare su con le sue forti braccia e mettere seduta sul tavolo della sala riunioni.
Avevo voglia di prenderlo in bocca ma dal suo viso credo che l’alternativa non sarà da meno.
Non resistevo più ed anche lui era arrapatissimo. Sentivo il cazzo che sembrava esplodere. Me lo immaginavo grosso e lungo tale da riempirmi completamente.
Quando mi tolse il top le mostrai, spingendo in avanti il torace, le mammelle ornate dal reggiseno che lui stesso mi aveva regalato.
Si è avventato su di me infilandomi velocemente la lingua in bocca che si attorcigliò sulla mia “non c’è che dire, mia cara, sai come farmi impazzire!”
Lo guardo con un’aria da finta innocente mi tira a sé e chiudo le gambe attorno al suo bacino mentre lui, con una mano, mi slaccia il reggiseno.
Lascio che le mie tette sode spingano contro il suo torace insieme ai capezzoli durissimi.
Una sua mano scende infilandosi nei miei jeans dove sento ha difficoltà con le dita ad andare sotto il triangolino di voile del perizoma. Lo aiuto spingendo il bacino contro il suo ed allora avverto veramente il mio sesso voglioso di me.
Ormai ha gli occhi iniettati di piacere e lo incito
“Scopami Davide! Voglio che mi scopi”
“Mia cara prima di scoparti ti dovrai meritare il mio cazzone. Devi farmi divertire un po’, non credi?”
Le sue mani cominciano a massaggiare i miei seni duri.
Io comincio a mugolare.
Lui si abbassa sulle mie tettine e morde i capezzoli tenendoli fermi con li tira con i denti e li fa ballare sotto i colpi veloci della lingua.
“aaaaaaaaaaaaaaaa…….AAAAAHHHHHHHHHHHH……ahhhhhhhhhhhh”
Godevo ed urlavo ancora di più.
Mi eccitava da matti a sentirmi così in preda alla sua voglia ed alla mia libidine. Non pensavo di essere così libidinosa; in pratica mi sentivo profondamente troia.
Intanto una sua mano era scesa sul mio ventre e slacciava i jeans così attillati da sembrare una seconda pelle.
Lo aiutavo a toglierli ondeggiando. Il mio movimento mi dava anche maggior piacere perché lui teneva i capezzoli sempre tra i denti e mentre ondeggiavo si allungavano e si rilassavano dandomi delle scosse inimmaginabili
In quel momento avrei desiderato essere toccata da molte mani
Avevo la schiena inarcata e le braccia puntate sul tavolo per potermi offrire totalmente alle sue voglie.
La sua mano era arrivata dentro il perizoma.
Ero completamente fradicia.
Sentivo colare gli umori che lui raccoglieva tra le dita mentre massaggiava le mie grandi labbra.
Poi la mano e la portò alla mia bocca facendomi assaggiare i miei umori.
” mmmmmmmmmmmmmmmmm …..MMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHHHHHH…..” mentre li assaggiavo e assaporavo succhiando con ingordigia mentre continuavo a bagnarmi.
Quando poi andò sui capezzoli portando saliva ed umori allora ebbi un fremito.
Lo allontanai un po’ per levarmi frettolosamente gli stivali e i jeans.
Ormai ero in perizoma sul tavolo a gambe aperte e lo aspettavo. Mi prese per le caviglie, me le baciò
risalendo piano piano e anticipando ogni bacio o leccata da un massaggio con la mano per preparare ogni centimetro della sua pelle al calore della bocca.
Era un gioco d’amore e mi voleva vedere godere.
Guidavo la sua testa dove più desiderava.
Finalmente era arrivato al pizzo del perizoma, sentivo che mi leccava nell’inguine, vedevo che ammirava il mio inguine depilato insieme alla fighetta depilata, coperta a malapena dal pizzo nero e trasudante di umori.
Ormai ero sua
Con una mano mi massaggiava con forza le tettine e i capezzoli continuavano a essere presi e strizzati dalle dita per poi essere massaggiati e fatti ballare sotto i colpi di indice e di pollice.
Mi sfilai delicatamente il perizoma; non desideravo altro e solo allora lui affondò la lingua nella mia figa.
Quasi istantaneamente emisi un grido liberatorio:
“AHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH……VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”
Mi lasciai andare ad un orgasmo che ricordo ancora oggi .
Tenevo la sua testa che leccava ciò che usciva dalla mia fighetta mentre le mie gambe tremavano come foglie al vento ad ogni affondo della sua lingua che giocava a massaggiare le labbra della figa, a far ballare il clitoride e a spingersi dentro.
Ansimavo e sospiravo senza controllo per l’orgasmo appena raggiunto
Ancora per un po’, Lui mi lascio godere i colpi di lingua sapienti, veloci e profondi
Mi sollevai dal tavolo baciandolo e leccandolo in ogni centimetro del suo corpo per poi risalire il mezzo al suo seno che continuavo a massaggiare. Avevo una voglia infinita di leccarle suoi capezzoli.
Lo guardo negli occhi e gli faccio capire che ora voglio solo una cosa.
Sembra che lui sia della mia stessa idea.
Che dire dopo un orgasmo del genere avevo una voglia matta di prendere il suo cazzone in bocca e assaggiare direttamente in gola il suo sperma, avevo voglia di fargli vedere quanto sarei potuta diventare troia per avere il suo manico di carne dentro di me.
Lo guardai negli occhi e senza dirgli niente gli sfilai i pantaloni; i boxer aderenti mi facevano risaltare le forme di quel magnifico pezzo di carne.
Ora poso dire per esperienza diretta che se ne vedono pochi di così lunghi e larghi.
Lo massaggiai con entrambe le mani mentre sentivo il pulsare da sotto i boxer che ormai trattenevano a stento la sua possente erezione.
Gli sfilai i boxer e vidi davanti a me ciò che in quel momento desideravo di più al mondo.
Lo afferrai a due mani mentre già svettava e cominciai a baciarlo con dolcezza facendo girare la mia lingua su tutta la sua superficie.
Lui cominciò ad accarezzarmi la testa facendo muovere il bacino ed il suo membro che affondava profondo nella mia bocca quasi soffocandomi.
Nonostante tutto continuavo a massaggiare con la mia lingua quello stantuffo di carne che mi stava riempiendo felicemente la bocca spingendo a fondo.
Lo sentivo in gola.
Lui mugolava mentre guidava la mia testa avanti e indietro.
Lo sentivo durissimo e desideroso di far fuoriuscire un fiume di sperma da farmi fare una bella indigestione!
Lasciai a lui condurre il gioco.
I suoi gemiti non tradivano la sua voglia di liberarsi in un orgasmo abbondante dentro la mia bocca.
Con una mano tastavo le sue palle gonfie di sperma che di lì a poco mi avrebbe inondato travasandolo dai suoi testicoli alla mia bocca.
Io continuavo a pompare le sue penetrate si facevano più lente ma terribilmente più profonde; mi sentivo soffocare.
Allora decisi di fare a modo mio.
Tolsi le sue mani dalla mia testa e afferrai le sue natiche con le mie mani spingendolo dentro la mia bocca. Lui si mosse velocemente andando sempre più a fondo.
Il movimento veloce mi stava facendo vomitare tanto lo spingeva a fondo, ma volevo il suo sperma dentro di me.
Continuai a succhiare e pompare velocemente.
Lo vedevo paonazzo in viso e ormai era sul punto di esplodere.
Nemmeno il tempo di pensarlo e con due profonde pompate lui venne con una sborrata magnifica dentro la mia bocca.
Mentre teneva il suo cazzo dentro, tenendomi la testa con forza, svuotava il suo liquido dentro la mia bocca.
Era magnifico e realizzavo il desiderio di quella sera di assaggiare il suo seme con la consapevolezza che avevo adempiuto ai suoi e ai miei piaceri solo in minima parte e non vedevo l’ora di continuare.

Dopo i suoi racconti le do un do un bacio sulla guancia. Lei, con una mano, armeggia attorno al mio cazzo e l’accarezza. Iniziamo a baciarci; le lingue si cercano, ci baciamo come se fosse una cosa che non facevamo da molto tempo. La sua manina si ‘diverte’ con il mio cazzo, mentre la bacio sulla bocca le tocco una mammella.
É bellissimo. La sento calda e soda, proprio come la immaginavo.
Laura sembra impazzita e si stringe con forza a me e continuiamo a baciarci voluttuosamente.
Le bacio il collo, un capezzolo e rovescia la testa all’indietro.
Una mia mano va a titillarle la vagina ed è un vero grande piacere.
Allarga le gambe per gustarsi il ditalino.
Il suo corpo è scosso dal piacere finché con un rantolo raggiunge un orgasmo violento.
I suoi umori mi bagnano le dita.
Si sistema meglio sul letto spalancando le gambe in modo che possa sditalinarla meglio.
I suoi umori cominciano a colare e ad occhi chiusi e si gode il violento orgasmo che le provoco
Il suo corpo segue il movimento delle mie dita nella sua fighetta poi esplode in un urlo strozzato “Dammi il cazzo, non resisto più ti voglio dentro, dammelo! sono tutta tua “
Il mio cazzo è una verga dura e pulsante.
Lei prende in una mano i testicoli e nell’altra il cazzo; lo scappella, mette un po’ di saliva e bagna tutta la punta.
Con un movimento felino si mette sopra di me accogliendo il mio membro nella figa.
Il suo viso pare illuminarsi
“Che bel cazzo. Sto già venendo. Fammi divertire. Voglio godere accontentami “
É successo tutto così all’improvviso che non mi sembra vero
Il cazzo mi dice che si trova in un caldo paradiso.
La penetro lentamente andando fino in fondo ma è lei che inizia a cavalcarmi con una passione ed una foga da me inaspettata
É ad occhi chiusi.
Le sue tette ballonzolano ad ogni penetrazione, il respiro le si fa sempre più affannato, appoggia le mani sul mio petto, si sbatte come se fosse in astinenza da una vita.
Riesco a sussurrarle “Ti piace Laura?“
Si leva da sopra me e si stende sul letto.
Allarga molto le gambe per mostrarmi la fighetta.
Vedo il suo ciuffetto sopra la figa.
Con una mano se la accarezza e con l’altra prende il mio cazzo in mano, lo massaggia, lo scappella.
I suoi occhi sembrano in adorazione del mio cazzo, si lecca le labbra, sorride si abbassa con un bel risucchio se lo infila in bocca la sua lingua e mi tortura la cappella divertendosi a tormentare il frenulo. Quello sfregamento mi fa impazzire poi inizia un pompino delicato. Cerco di trattenere più che posso la sborrata. Voglio gustare il suo strepitoso lavoro di lingua e di bocca.
Il suo viso è radioso e mi dice “Dai vienimi sopra e scopami, ho bisogno di godere ma non fare una sveltina voglio godere, godere”
Appoggio la mia verga tra le grandi labbra ed entro nel suo nido caldo e accogliente, Le do alcuni colpi delicati, poi inizio a pomparla ed a martellarla sempre più forte
Mi fa capire il suo gradimento con le gambe che, incrociandole sulla mia schiena, mi stringono a se con forza.
Sento la sua fighetta fremere attorno al mio sesso. Non resisto più: sto per sborrare.
Nonostante l’orgasmo incipiente riesco a dire “La vuoi o esco?“
Per tutta risposta mi stringe saldamente con le gambe “Sto venendo anch’io. Resisti! Veniamo insieme“
Mentre lei muove il bacino, il mio cazzo è massaggiato dalla sua figa.
“Sto venendooo! Sbattimi! Sbattimiii! Daiii! Sono la tua troiaa!!“
Le do dei colpi forti in profondità e grida “Vengoo, vengo anch’ioooo “
Non mi trattengo e le sborro dentro tutto il mio caldo sperma. Sono sfinito ma ho la forza di restare dentro di lei, mi adagio sul suo corpo lentamente. La bacio.
Siamo entrambe senza fiato.
Lei è ad occhi chiusi e sussurra “Che bello! Che magia!
Esco piano e Laura si infila un dito per raccogliere un po’ di sperma per poi passarlo sulle labbra; lo raccoglie con la lingua e lo fa sparire in bocca
“Ti piace” chiedo
“Si. Molto. É un’abitudine che ho fin da ragazza. Lo faccio sempre. Mi viene spontaneo. Lo facevo anche con mio marito. Tu lo hai mai assaggiato?”
“Forse sì perché ho leccato la figa di qualche donna che voleva essere leccata dopo la scopata”
Ci mettiamo uno a fianco all’altro, la faccio accoccolare su di me. Con il suo corpo schiaccia le mammelle su di me, mi bacia con le sole labbra, mi accarezza e ci baciamo con passione.
Le mie mani tornano ad esplorare tutto il suo corpo: è bella morbida e sensuale.
Sfrega sensualmente il suo corpo sul mio, le accarezzo i glutei, le succhio i capezzoli, ciò che faccio le piace e me li offre alternativamente da succhiare.
La faccio mettere in piedi e l’ammiro: è proprio una bella donna formosa, ben proporzionata, la faccio voltare e rivedo quel culo splendido con le natiche sode e prosperose. Le pizzico una natica e ride felice. Le faccio scorrere un dito nel solco anale e la sento trattenere il espiro. Si siede sul letto poggiando le spalle su di me e le dico “Hai un culetto strepitoso, sodo, ben fatto, desiderabile“
Per ringraziarmi mi bacia e sussurra “Non ci crederai ma è ancora vergine“
Ci baciamo, le lingue si divertono, le accarezzo la figa, continuando a baciarla stringo con le mani le chiappe e le massaggio, le faccio sobbalzare con dei leggeri buffetti.
Riprovo a far scorrere un dito nel solco anale ma chiude le natiche. Si volta ed appoggia le mammelle sul mio petto e mi sussurra all’orecchio
“Mi piacerebbe prenderlo nel culetto, ma al solo pensiero che mi possa dolere mi sento svenire“
Per tranquillizzarla le dico “Quando si fa l’amore bisogna godere in due e nessuno deve soffrire o bisogna fare le cose che si desiderano entrambe”
La bacio con la lingua in bocca e lei mi abbraccia, mi stringe, mi accarezza, ci baciamo con sempre maggior passione e le faccio scorrere un dito sulla rosellina posteriore ma senza entrare.
Voglio lavorarmela, voglio incularla solo quando me lo chiederà.
Le ore sono volate, ci distendiamo e ci rilassiamo con la promessa di riprovarci ancora un altro giorno.

Ho passato una quattro giorni alla grande. Mi compiacevo con me stesso per la riuscita della situazione con la donna a conferma che avevo visto e pensato bene: era un po’ troia e non aspettava che l’occasione.
Published by sardo84
2 years ago
Comments
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modena84
gran bella storia
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molto eccitante
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