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La disinvolta

La disinvolta

Non era la prima volta che quei due ceffi la prendevano di mira in discoteca, del resto Mara usciva spesso sola e vestita in modo molto spinto proprio per attirare l'attenzione, provocare, e magari rimorchiare qualche bel cazzone.
Era molto esigente e molto porca, spesso in quel locale aveva rimorchiato uomini, sapeva di essere chiacchierata dal personale e dai frequentatori abituali, e questo la eccitava.
Amava il maschio deciso, meglio se ben dotato, e durevole, a oltre cinquanta anni pretendeva molto.

I due erano particolarmente pressanti, dagli sguardi ghignanti erano passati persino a frasi volgari, apprezzamenti molto espliciti, Mara aveva immaginato quali potessero essere le loro intenzioni, conosceva quel tipo di maschio,

Molto desiderabile grazie alle forme generose, che, unitamente a trucco volutamente pesante e capelli platinati, cortissimi, ne facevano il prototipo della tardona da monta.

I tipi le si avvicinarono, volevano offrirle da bere, poco più giovani di lei, fisici atletici, modi spavaldi, Mara rimprovero' loro certi atteggiamenti, i due si fecero una risata, alla fine rise anche lei.

Uno di loro, il capo, non cambiò comportamento, mentre bevevano continuò a proporre a Mara di seguirli, proposte fin troppo chiare, sfacciate, mentre l'altro annuiva entusiasta dei piani dell'amico: i due promettevano cazzi grossi, duraturi e decisi, Mara, che troppo spesso si era accompagnata a sborratori precoci, timidi e poco attivi, ascoltava in silenzio.

Max, disse di chiamarsi così, era molto determinato, le cinse i fianchi con un abbraccio, poi la sua mano a palpare il culone di Mara, che, colta di sorpresa, restò immobile, impietrita, incapace di reagire, la toccò generosamente, anche in profondità, la sua presa era sicura, vorace, arrogante quando arrivò a massaggiarle i contorni del buco del culo.
Mara adorava prenderlo nel culo, era una debolezza, Max pareva averlo capito.
Il porco propose a Mara di uscire e dare un occhiata alle dotazioni, poi avrebbe deciso, Mara accettò.
Era buio nel parcheggio, ma la portiera aperta dell'automobile dei due amici fu sufficiente: Max aveva un arnese di tutto rispetto, fuori dal comune era l'amico.
Franco era oltre ogni aspettativa: un cazzo largo e tozzo, cappella enorme, e due coglioni da cavallo, Mara era senza parole, non aveva mai visto nulla di simile, non poté fare a meno di soppesare le enormi palle, il cazzo di Franco divenne un tronco.
Max non dovette faticare per spingere Mara sul sedile posteriore, i due si ricomposero e l'automobile partì.
Mara ebbe subito la sensazione di avere commesso un'imprudenza.
Published by merriman62
4 years ago
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